Con un incentivo di 25 centesimi al km Arpa Veneto premia i dipendenti che vanno al lavoro in bicicletta. L’iniziativa è avviata in via sperimentale per sei mesi per verificare la risposta del personale. La proposta per sostenere il bike to work fa parte del Piano degli Spostamenti Casa-Lavoro 2020-2021, primo strumento dedicato alla mobilità aziendale sostenibile adottato dall’Agenzia il 30 dicembre scorso.
Nel Piano sono stati elaborati i risultati espressi dal 46% dei dipendenti, riscontrando un notevole utilizzo della bicicletta, pari al 15% del totale degli spostamenti in caso di multi modalità, che scende al 10% in caso di utilizzo esclusivo, ma che potrebbe aumentare del 17%, sulla base delle risposte favorevoli al cambiamento per incentivare la mobilità sostenibile proprio mediante contributi monetari per il bike to work. Altri dipendenti hanno espresso la preferenza verso buoni mobilità per l’acquisto di una bicicletta elettrica o accessori per la manutenzione della bici, altri ancora hanno richiesto l’installazione di pensiline adeguate e spogliatoi per chi si impegna a coprire distanze maggiori da casa all’ufficio.
Molte idee che Arpa Veneto valuterà nel tempo, ma che già dalla primavera scorsa aveva visto la proposta di integrazione della polizza assicurativa vigente con la copertura di eventuali infortuni subiti dai dipendenti per gli spostamenti effettuati in bicicletta in orario di servizio. Un segnale importante che affianca al valore ambientale della bicicletta l’attenzione alla sicurezza della persona. Con queste iniziative Arpa Veneto premia l’uso della bicicletta, che è un simbolo di trasporto sostenibile e trasmette un messaggio positivo dedicato al proprio ambiente e all’attività all’aperto, con un impatto diretto sulla salute e il benessere lavorativo.
Incentivare gli spostamenti in bici e promuovere una mobilità sostenibile sono anche obiettivi di Life Prepair. Il progetto ha lo scopo di realizzare azioni coordinate e integrate per il miglioramento della qualità dell’aria nel territorio che comprende il Bacino Padano e la Slovenia, grazie al coinvolgimento di 18 partner, tra cui anche Arpa Veneto e Regione Veneto. Le attività del progetto si concentrano sui settori maggiormente responsabili dell’alterazione della qualità dell’aria che sono l’agricoltura, le biomasse, la costruzione degli edifici, le emissioni e i trasporti.