Alla fine dello scorso anno la Regione Veneto ha avviato la fase di sperimentazione per il conseguimento della ‘virtuale assenza’ di sostanze perfluoroalchiliche (Pfas) nella filiera idropotabile.
La sperimentazione interessa i Comuni della così detta “zona rossa” e i Consigli di Bacino e i Gestori del servizio idrico integrato competenti per quel territorio. Nell’arco temporale di sei mesi una serie articolata di interventi, attuati dai Consigli di Bacino e Gestori, sperimenteranno tecnologie di trattamento per le riduzioni dei carichi inquinanti con l’obiettivo di ottenere indicatori di performance per la somma dei parametri PFOA+PFOS inferiori o uguali a 40 ng/l nell’acqua destinata al consumo umano. In questa fase Arpav verificherà l’efficacia dei sistemi di trattamento adottati attraverso il prelievo ed analisi di campioni per la ricerca di PFAS e la pubblicazione nella pagina dedicata ai risultati dei monitoraggi.
Inoltre, ai comuni della “zona rossa” il Coordinatore della Commissione Ambiente e Salute ha offerto la disponibilità di Arpav a condurre dei campionamenti ed analisi presso i punti di consegna dell’acqua destinata al consumo umano presenti nelle strutture scolastiche. I rapporti di prova relativi a questi campionamenti sono disponibili nella pagina dedicata.
Ultimo aggiornamento al 31 dicembre 2017 sulle azioni realizzate da Arpav e Regione del Veneto scarica la relazione
L’articolo in Ecoscienza 6/2017
Un pensiero su “Obiettivo "Zero Pfas" in Veneto: i controlli Arpav”