Per la seconda volta l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, su iniziativa del servizio legale di ARPA Veneto, è intervenuta a tutela dei cittadini e, in via indiretta, della reputazione dell’Agenzia ambientale imponendo la distruzione di materiale pubblicitario che promuoveva l’acquisto di filtri a carboni attivi per i PFAS.
La vicenda inizia con la segnalazione da parte di un dipendente ARPAV il quale aveva trovato nelle cassette postali di un condominio volantini pubblicitari che promuovevano la vendita al pubblico di un purificatore d’acqua con la dicitura: “A.R.P.A.V. (Agenzia Regionale per la Prevenzione e Protezione Ambientale del Veneto) … è possibile mettere in sicurezza l’ACQUA POTABILE tramite l’utilizzo di filtri a carbone attivo … (vedi il sito di Arpa Veneto)”
Il materiale pubblicitario è stato inviato all’AGCM in quanto è stato valutato pratica pubblicitaria scorretta, ai sensi del vigente Codice del Consumo (D.lgs. n. 206/2005), dal momento che l’associazione del nome e dell’attività istituzionale di ARPAV al prodotto commercializzato non è mai stata autorizzata ed è potenzialmente idonea a far credere alla generalità dei consumatori che il depuratore, di cui si promuove la vendita, rivesta caratteristiche e funzioni di particolare qualità e salubrità, nello specifico riguardo alla contaminazione da sostanze perfluoroalchiliche (PFAS) nell’acqua potabile.
Inoltre il link indicato rimandava ad una pagina del sito web istituzionale di ARPAV riguardante il grave fenomeno dell’inquinamento ambientale da PFAS rilevato nel territorio della Provincia di Vicenza e limitrofi. La frase riportata nel volantino e attribuita ad ARPAV “… è possibile mettere in sicurezza l’ACQUA POTABILE …” non corrispondeva a quanto effettivamente pubblicato dall’Agenzia nel proprio sito, laddove si spiega, in tutt’altro contesto, che “L’intervento tempestivo ha permesso alle autorità regionali di mettere in sicurezza l’acqua potabile della zona interessata, tramite l’utilizzo di filtri a carboni attivi, già nel 2013”.
Infine “i filtri a carboni attivi” cui fanno riferimento la comunità scientifica e le autorità competenti sono dispositivi installati su impianti di potabilizzazione che servono le reti pubbliche di distribuzione dell’acqua potabile, sottoposti a costanti misure gestionali e di controllo da parte del personale tecnico addetto e quindi non consistono certo in filtri applicati ai singoli rubinetti ad uso domestico.
La citazione di ARPAV era stata quindi estrapolata e decontestualizzata per indurre ingannevolmente il consumatore a credere nelle eccellenti proprietà del prodotto commercializzato dall’impresa, addirittura associando lo slogan “I nostri sono i migliori in assoluto”.
Il tempestivo intervento inibitorio da parte dell’AGCM, su specifica istanza di ARPAV, ha imposto la distruzione materiale del materiale pubblicitario ed ha concretizzato una misura di tutela effettiva a favore del cittadino-consumatore e, in via indiretta, della reputazione dell’Agenzia ambientale.