L’agricoltura può giocare un ruolo fondamentale nel contrastare gli effetti del cambiamento climatico, i cui segnali si registrano anche in Emilia-Romagna con l’aumento delle temperature medie locali e l’intensificarsi di eventi estremi.
Si può “coltivare un clima migliore” e in questa direzione punta il progetto europeo Geco2 (Green economy and CO2), che mira a ridurre le emissioni derivanti dall’agricoltura attraverso una migliore gestione dei suoli e dei residui delle colture. Il progetto, cui partecipa anche Arpae Emilia-Romagna, supporterà l’adozione di pratiche agricole sostenibili e rafforzerà la cooperazione tra i diversi settori – agricolo, industriale e dei servizi – con benefici sia ambientali che economici.
Tra le buone pratiche, di particolare interesse è l’uso sul suolo agricolo del biochar, carbone ottenuto da biomasse vegetali di scarto in carenza di ossigeno, in una logica di economia circolare, ma non solo. Il carbonio costituente il biochar è per oltre il 90% stabile e può rimanere confinato nel suolo da centinaia a migliaia di anni.
Tra gli effetti positivi sul suolo e sulle colture c’è la capacità di aumentare la ritenzione idrica, grazie alla sua elevata porosità; il suolo ammendato con biochar consente una maggiore disponibilità di acqua per le colture e contrasta gli effetti della siccità, con evidenti vantaggi anche sul risparmio di energia.
Per consolidare i vantaggi anche economici è necessario un quadro normativo certo e stabile sulla classificazione e sulle caratteristiche tecniche del biochar; un quadro che va delineandosi sia a livello europeo che nazionale.
In questo servizio, pubblicato su Ecoscienza 2/2020 sono raccontate anche diverse esperienze, ad esempio nella coltivazione della canna e nella viticoltura.
Gli articoli pubblicati
Il biochar è importante per il sequestro del carbonio
Antonio Volta, Giulia Villani, Vittorio Marletto, Antonio Cinti
Arpae Emilia-Romagna
La normativa sul biochar e le prospettive d’uso
Alessandro Pozzi1, Massimo Valagussa2
1. Presidente Associazione italiana biochar Ichar (Firenze), Enerion Renewables (Como)
2. Consigliere Ichar (Firenze) Mac, Minoprio analisi e certificazioni (Vertemate con Minoprio, CO)
Un alleato per combattere il cambiamento del clima
Silvia Baronti, Giuseppe Mario Lanini, Anita Maienza, Francesco Primo Vaccari
Istituto per la bioeconomia, Consiglio nazionale delle ricerche (Ibe-Cnr)
Biochar e coltura della canna comune
Enrico Ceotto, Fabrizio Ginaldi, Giovanni Alessandro Cappelli, Stefano Cianchetta
Crea, Centro di ricerca agricoltura e ambiente, sede di Bologna
Enochar: la conservazione del carbonio in viticoltura
Nicolas Greggio1, Carlotta Carlini1, Alessandro Buscaroli1, Denis Zannoni1, Antonio Primante1, Diego Marazza1, Giovanbattista Sorrenti2, Gianluca Allegro2, Ilaria Filippetti2, Moreno Toselli2, Alessandro Rombolà3, Daniele Fabbri3, Ivano Vassura4, Giovanni Nigro5, Paola Tessarin5, Rosa Prati6, Silvia Buzzi6
1. Centro interdipartimentale di ricerca per le Scienze ambientali, Università di Bologna
2. Dipartimento di Scienze e tecnologie agroalimentari, Università di Bologna
3. Diparimento di Chimica “Giacomo Ciamician”, Università di Bologna
4. Dipartimento di Chimica industriale “Toso Montanari”, Università di Bologna
5. Crpv, Faenza (RA)
6. Caviro sca e Caviro Extra, Faenza (RA)
Calore e biochar dagli scarti di viticoltura
Simone Pedrazzi, Giulio Allesina
Dipartimento di Ingegneria Enzo Ferrari, Università di Modena e Reggio Emilia
Pirodiserbo e biochar: un connubio possibile
Davide Bersani
Res – Reliable Enviromental Solutions Società Cooperativa
Carbonizzazione idrotermale e hydrochar
Antonio Volta1, Giuseppe Gherardi2, Giulia Villani1, Vittorio Marletto1
1. Arpae Emilia-Romagna
2. ET srl