È stato pubblicato su Waste Management, rivista scientifica dedicata alla gestione del ciclo dei rifiuti, un articolo sugli esiti di uno studio sperimentale svolto sull’impianto d’incenerimento di rifiuti sanitari Essere spa di Forlì.
Tra i firmatari dell’articolo figura Stefano Moretti, tecnico di Arpae Emilia-Romagna.
Lo studio aveva come obiettivo la misurazione sperimentale del tempo di contatto dei fumi di combustione all’interno della camera di post-combustione prima dell’immissione nei successivi stadi di depurazione; in base alla legislazione attuale la temperatura dei gas combusti non può scendere sotto gli 850 °C e il tempo di contatto, anche nelle condizioni più gravose, deve essere superiore a 2 secondi.
Queste condizioni garantiscono la completa degradazione per ossidazione termica dei composti organici pericolosi che si producono nelle fasi di combustione.
Le condizioni chimico-fisiche che si verificano all’interno delle camere di post-combustione degli impianti d’incenerimento non consentono la misura diretta delle grandezze necessarie per la verifica del tempo di contatto; l’importanza di questo studio sta nell’aver dimostrato la fattibilità di un metodo sperimentale indiretto per acquisire dati finora determinati solo mediante calcoli.
La difficoltà di procedere con misure dirette in camera di post-combustione è stata superata eseguendo le determinazioni sperimentali di portata volumetrica in una sezione meno critica, successiva alla post combustione e alla caldaia dell’impianto in concomitanza con misure simultanee della composizione volumetrica dei gas di scarico e dell’aria ambiente.
Da queste misurazioni è stato quindi possibile, tramite il bilancio di massa, determinare la portata dei gas combusti nelle condizioni della camera di post-combustione e, tenendo conto dei volumi della stessa camera, calcolare il reale valore del tempo di contatto.
Sono state eseguite più misure del tempo di contatto al variare delle condizioni di carico di rifiuti nel forno e delle condizioni climatiche esterne. In totale sono state eseguite 2 campagne stagionali di misura (una invernale e l’altra estiva) e ognuna è stata suddivisa in condizione di basso, medio e alto carico di rifiuto.
“Personalmente sono onorato di aver fatto parte di questo studio – ha detto Stefano Moretti – a stretto contatto con interlocutori di altissimo livello dell’Università di Bologna e dell’azienda, portando il contributo di Arpae per la buona riuscita dell’indagine”.