È stato pubblicato il rapporto La gestione dei rifiuti in Emilia-Romagna – Report 2020. Elaborato annualmente da Arpae Emilia-Romagna e Regione Emilia-Romagna, il documento sintetizza i dati conoscitivi sulla gestione dei rifiuti urbani e speciali in Emilia-Romagna.
Le cifre relative ai rifiuti urbani si riferiscono all’anno 2019 e per gli speciali al 2018.
Dal report emerge una lieve diminuzione della produzione totale di rifiuti urbani, che si attesta a 2 milioni e 986 mila e 223 tonnellate (-0,9% pro capite rispetto al 2018).
Nuovo record per la raccolta differenziata, che tocca quota 71% (+3% rispetto all’anno precedente) e supera ampiamente la soglia del 65% prevista come obbligo normativo nazionale. Sono oltre 2 milioni di tonnellate i rifiuti differenziati, pari a 473 kg per abitante, 16 in più a testa rispetto al 2018. Prosegue quindi il trend in costante crescita, con la raccolta separata di carta, vetro, alluminio e umido è più che raddoppiata a partire dal 28% del 2002.
L’Emilia-Romagna si avvicina quindi all’obiettivo del 73% di raccolta differenziata, fissato dal Piano regionale dei rifiuti (Prgr) per il 2020, traguardo già tagliato da 145 Comuni, pari al 43,80% dei 331 enti totali, con il picco dell’83% nei comuni che danno attuazione al principio del “Paghi per quanto butti”, applicando la tariffazione puntuale.
Si riduce ulteriormente il conferimento in discarica, che risulta essere all’1,7%, in calo rispetto agli anni precedenti e ampiamente al di sotto della soglia del 10%, prevista come obiettivo al 2035 nel nuovo pacchetto europeo sull’economia circolare.
Anche quest’anno, una specifica sezione del Report è dedicata all’analisi dei costi sostenuti per il servizio di gestione dei rifiuti urbani, che ammontano a 812 milioni di euro nei Comuni analizzati- dove vive il 96% della popolazione residente- al lordo dei ricavi derivanti dalla vendita di materia, pari a circa 47 milioni di euro.
ARPAE-Report-Rifiuti-2020-WEB