Il futuro dell’educazione alla sostenibilità in Emilia-Romagna

A Bologna al convegno della rete RES presentata una carta di intenti per il decennio 2020-2030

Sono stati più di 200 – operatori dei Ceas, amministratori locali, soggetti appartenenti all’associazionismo, al Terzo settore e al mondo delle imprese, da tutta l’Emilia-Romagna –  i partecipanti al convegno “Quale educazione per le sfide 2030?”, tenutosi il 14 dicembre 2021 a Bologna. Una sorta d’incontro degli Stati generali dell’educazione alla sostenibilità della regione, che aveva lo scopo di condividere lo stato dell’arte, i punti di forza e di debolezza, prospettive e potenzialità per il rinnovamento e rafforzamento della Rete di educazione alla sostenibilità (Res) con i suoi attuali 37 Centri di educazione alla sostenibilità (Ceas) disseminati nei territori.

Intenti e non solo
E’ stata inoltre l’occasione per presentare una carta di intenti, per definire insieme ruolo, organizzazione, caratteristiche e obiettivi dell’educazione alla sostenibilità all’interno delle strategie complessive della transizione ecologica da qui al 2030.
Con un ingrediente in più, oltre la competenzal’entusiasmo. Questo l’aspetto che ha voluto sottolineare, Irene Priolo, assessora regionale all’Ambiente, come elemento motivazionale necessario da tenere sempre vivo di fronte ai problemi e alle complicate sfide che crisi climatica da un lato e resistenze al cambiamento dall’altro ci portano a incontrare.

Il convegno non è stato un incontro ristretto a chi già opera in questo settore, ma ha voluto essere uno spazio di dialogo e confronto, aperto agli stakeholder e alle risorse dei territori pronti a collaborare e fornire un contributo: enti locali che ancora non hanno formalizzato un presidio di sostenibilità integrato con la Res, soggetti del Terzo settore, del volontariato ambientale, dell’impresa e della cooperazione interessati all’educazione alla sostenibilità.
Esplicita è stata la condivisione del profilo e degli obiettivi strategici di quest’ultima, declinata come un paradigma di riferimento, un’etica della responsabilità, una pedagogia trasformativa, una politica pubblica.

Gli interventi
Sulla politica pubblica in particolare si è soffermata Priolo, che ha ribadito il prezioso ruolo che la Res può giocare soprattutto da quando la sostenibilità è entrata nell’agenda politica, diventandone un elemento centrale. Le sfide all’orizzonte – crisi climatica, qualità dell’aria, economia circolare e tutte le altre tematiche inquadrate nella strategia 2030 – sono infatti impegnative e complesse, e in tal senso la Res e il suo approccio culturale ed educativo, diventano alleati importanti per chi amministra, per accompagnare quei processi di cambiamento che spesso trascinano con sé criticità e conflittualità con le comunità locali. Contemporaneamente l’educazione alla sostenibilità assume un carattere ancora più strategico in ambito pedagogico, per formare le nuove generazioni alle future professioni “green” che gradualmente si vanno creando nel mercato del lavoro.

Il direttore generale di Arpae, Giuseppe Bortone, ha invece sottolineato il ruolo da protagonista svolto dall’agenzia nel settore dell’Educazione alla sostenibilità dal 2016 – quando è stata approvata la Legge 132 sul Sistema nazionale protezione ambientale (Snpa) e la Regione Emilia-Romagna le ha delegato la funzione. Questa nuova stagione ha significativamente ampliato le competenze e il raggio di azione di Arpae (politiche attive, autorizzazioni e concessioni beni demaniali, energia ecc.) e si è quindi estesa la platea degli stakeholder e dei fruitori con i quali Arpae è chiamata a confrontarsi e dialogare.
La Res diventa quindi valore aggiunto e strumento strategico, una palestra dove mettere in pratica gli obiettivi condividendo conoscenze, metodi e strumenti, fornendo un apporto coerente e integrato con la mission dell’agenzia, completando la filiera ‘monitoraggio-dati-informazioni’ con la promozione degli ‘stili di vita e modelli di gestione’.

Gli interventi da parte del Centro Tematico Regionale Educazione alla sostenibilità di Arpae, nel suo ruolo di coordinamento e supporto alla Res, hanno toccato diversi punti di interesse: il responsabile Paolo Tamburini ha trattato la promozione dell’Agenda 2030 in ambito educativo e lo stato di avanzamento del Programma Infeas; Luisa Ravanello e Stefania Bertolini hanno approfondito due tra le principali azioni di sistema, crisi climatica e mobilità sostenibile casa-scuola; Davide Medici e Francesco Malucelli hanno infine presentato i risultati di una indagine svolta all’interno della rete Res per valutarne il funzionamento verso l’interno e l’esterno, e individuare possibili interventi di miglioramento.

I contributi
Sabrina Rebecchi, del Centro di Educazione alla Sostenibilità “La Raganella”, a nome della rete dei Ceas ha presentato il documento “Per un rinnovato progetto di educazione alla sostenibilità in Emilia-Romagna”. Ha sottolineato tra l’altro l’esigenza di rafforzare l’impegno che istituzioni e organizzazioni titolari affidano ai Ceas, e la necessità di definire il proprio progetto educativo in coerenza con gli obiettivi generali e specifici della strategia politica, per aggregare le risorse del territorio in un’ottica di sussidiarietà e apertura a Terzo settore e imprese green, facendo assumere ai Centri un profilo chiaro e riconosciuto di “nodo integratore di rete”.

Tra gli amministratori locali sono intervenuti il sindaco del Comune di Bobbio (PC) Roberto Pasquali; l’assessore alla Scuola con delega all’Educazione ambientale del Comune di Bologna, Daniele Ara; la vicesindaca e assessora alla Scuola del Comune di Rimini, Chiara Bellini; l’assessore all’Ambiente del Comune di San Prospero (Mo), Antonio Capasso. Oltre a esprimere apprezzamento per l’attività svolta finora e per le proposte di miglioramento illustrate, ciascuno ha voluto assicurare impegno e volontà di integrazione e confronto continuativo con i Ceas e la Res.

Per il Terzo Settore sono intervenuti Nadia Fellini (Cooperativa Controvento di Cesena) e Flavio Milandri (Metamuseo Girovago e Fantariciclando Aps di Forlì), che hanno sottolineato il valore strategico della rete (come “intelligenza collettiva”) e apprezzato analisi e proposte, dichiarandosi pronti a proseguire nel fornire i rispettivi e specifici contributi.


Sono infine seguiti interventi di alcuni Ceas – Laura Catellani di Terre Reggiane Tresinaro-Secchia e Natascia Zambonini di Parchi del Ducato, nonché di enti di formazione e consulenza – Elisabetta Todeschini di Federmanager Parma e Francesco di Maiorana di Experta srl.

L’appuntamento è quindi per il 2022, quando la procedura di accreditamento dei Ceas regionali rappresenterà l’occasione concreta per sviluppare e dare gambe a quanto qui espresso in termini d’intenti e proposte.

Tutta la documentazione presentata nel corso del convegno è disponibile nella pagina dedicata all’evento.

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