L’estate 2019 verrà ricordata perché per la prima volta le temperature dell’Europa centrale hanno superato abbondantemente i 40 °C in varie località, inclusa Parigi. Nonostante in Emilia-Romagna le onde di calore siano state meno estreme, e soprattutto meno inattese – non si sono raggiunti ad esempio i valori osservati nel 2017 – la temperatura media regionale estiva si è assestata sul quarto valore della serie (dopo il 2003, il 2012 e il 2017) e a pari merito con il 2015. Anomalie termiche quindi di tutto rispetto, che si sono manifestate attraverso una serie di onde di calore ripetute di lunghezza non eccezionale.
Le anomalie termiche sono state accompagnate da rilevanti anomalie pluviometriche. La variabilità dei regimi pluviometrici ha permesso di chiudere l’estate in condizioni prossime alla normalità e in assenza di stress idrici rilevanti in gran parte della regione. Le piogge sono arrivate sotto forma di temporali con effetti al suolo anche di grande rilevanza, basti pensare ai temporali del 22 giugno, associati a grandinate con chicchi di notevoli dimensioni estese ad ampie aree della regione, ad allagamenti e a forti raffiche di vento. Leggi l’articolo completo
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