Arta Abruzzo utilizzerà la tecnica del Phytoscreening per verificare le dimensioni della contaminazione di una falda presente nel territorio del comune di Pesaro. Le modalità con le quali l’Agenzia abruzzese per la tutela dell’ambiente, in collaborazione con Arpa Marche, eseguirà l’intervento di monitoraggio, verranno illustrate il prossimo 20 settembre nel corso del convegno organizzato dal Comune della città marchigiana sulle fitotecnologie ambientali. In quella sede, verrà presentato un innovativo progetto basato proprio sul phytoscreening, messo a punto dall’Ufficio Siti contaminati del Distretto di Chieti. Si tratta di una tecnica all’avanguardia che consente di verificare in tempo reale la presenza di contaminanti anche tramite l’utilizzo di fiale colorimetriche, in grado di modificare il colore reagendo con il contaminante eventualmente presente nel sottosuolo.
“Come è noto – ha dichiarato il direttore del distretto Arta di Chieti, Roberto Cocco – il phytoscreening è una tecnica utilizzata per la stima della contaminazione nel sottosuolo tramite il campionamento dei tronchi degli alberi. Sulla base di questa tecnica – ha continuato il dirigente Arta – l’Agenzia ha elaborato un metodo operativo per la determinazione dei contaminanti combinando diverse metodiche ufficiali dell’Environmental Protection Agency degli Stati Uniti utilizzati normalmente per la determinazione dei contaminanti nei terreni e nei sedimenti”.
A supporto e integrazione delle indagini di phytoscreening, si svolgeranno, proprio in prossimità degli esemplari monitorati, dei campionamenti di aria proveniente dal sottosuolo. Per eseguire la misurazione, verrà impiegata una camera di accumulo collegata a un sistema di misurazione dei composti organici volatili, anidride carbonica e metano.
“I dati raccolti – ha spiegato ancora il dottor Cocco – seppur non direttamente correlati con la presenza o meno di sostanze negli alberi, costituiscono una informazione aggiuntiva, utile a comprendere l’eventuale esistenza di processi nel sottosuolo connessi alla contaminazione dei terreni o delle acque di falda”.