Si è svolta dal 14 al 16 marzo in Val d’Aosta la seconda Winter school, momento di ritrovo e formazione di Assoarpa, l’Associazione delle Agenzie regionali e provinciali per la protezione dell’ambiente (…quasi tutte). “Le Agenzie nel contesto della legge 132/2016: bilanci e prospettive” il tema dell’edizione 2018, che ha visto salire nell’estremo nord-ovest una quarantina fra direttori e dirigenti di primo piano provenienti da tutto il Sistema nazionale di protezione dell’ambiente.
L’appuntamento con la “school” stagionale di Assoarpa, ormai consolidato momento di formazione e incontro che ha accompagnato e scandito in questi anni la crescita di Snpa, è stato un po’ diverso dal solito. La tre giorni valdostana, impeccabilmente organizzata dal direttore Giovanni Agnesod e da tutti i suoi collaboratori, ha vissuto della riflessione incentrata sul posizionamento di AssoArpa e sul suo rapporto con il Sistema Nazionale di Protezione dell’Ambiente.
Un tema messo subito in chiaro dal presidente Luca Marchesi, che nell’intervento di apertura ha parlato del “posizionamento di Assoarpa e delle Agenzie rispetto alle sfide, da un lato politico-istituzionale, dall’altro dello sviluppo”. L’obiettivo è stato quello di rappresentare cosa è accaduto negli ultimi tre anni, qual è il contesto attuale e le possibili traiettorie evolutive.
“Oggi abbiamo una visibilità mai avuta, abbiamo superato alcune tensioni e una quasi totale rappresentanza – continua il direttore generale di Arpa Friuli Venezia Giulia – abbiamo ottenuto riconoscimento giuridico, spirito di squadra, cultura organizzativa, supplenza rispetto a Ispra soprattutto nella fase di approvazione della 132, superamento della dicotomia e contrapposizione con Snpa. Abbiamo una struttura organizzativa, un ruolo specifico, azioni di sussidiarietà, audizioni, autorevolezza. Siamo un interlocutore ulteriore nel panorama italiano, con una partecipazione efficace nei centri decisionali come nei casi di Italia meteo, delle assunzioni e del regolamento ispettori”.
“Le sfide di domani – ha proseguito Marchesi – riguardano i nuovi scenari di governo e maggioranza, con legami da ricreare; l’attuazione della legge 132 e i percorsi dei Tic, tavoli istruttori di coordinamento del Consiglio nazionale, a cui competono scelte strategiche; il management, l’organizzazione e i temi amministrativi, tre aspetti su cui l’Associazione può fare molto”.
Più articolate le possibili traiettorie future, da provare a tracciare in un contesto globale ben differente dallo storico proprio delle agenzie “campionamento, analisi, parere”, di cui nella seconda giornata è stata fornita una ricca rappresentazione: i cambiamenti climatici, la panoramica internazionale, l’etica, la capacità di valutare numeri e dati di cui disponiamo alla luce di informazioni diverse. “L’invito è quello di riflettere e fare proposte anche in questi giorni – ha concluso il Presidente – su cosa vogliamo essere. Perché, se è vero che si trova sempre qualche eschimese pronto a spiegare agli abitanti del Congo cosa fare quando fa caldo, ma credo che tocchi a noi congolesi decidere come vogliamo comportarci senza aspettare gli eschimesi”.
Qui la possibilità di recuperare tutti gli interventi tenuti in Val d’Aosta: non si potranno vedere le rovine romane o l’insospettabile area megalitica di Saint Martin de Corleans, ma sarà possibile farsi un’idea della vastità di argomenti, della ricchezza di professionalità e delle potenzialità pronte a crescere anche grazie al prezioso contributo di AssoArpa, che produrrà un documento di posizionamento per una nuova veste dell’Associazione.