“Il buon uso degli spazi verdi e blu per la promozione della salute e del benessere”: è questo il titolo di un innovativo progetto che coinvolge le Agenzie ambientali di Calabria, Emilia-Romagna e Abruzzo e Ispra.
Il progetto rientra tra i 13 presentati dalle Agenzie del Snpa e ammessi al finanziamento dal Ministero della salute nell’ambito del Piano nazionale investimenti complementari (piano operativo Salute, ambiente, biodiversità e clima), che integra con risorse nazionali gli interventi del Pnrr.
Il progetto si inserisce nel solco dell’ultimo report dell’Agenzia europea per l’ambiente sulle infrastrutture verdi e blu e si pone come obiettivo la razionalizzazione e aggiornamento delle informazioni sulla presenza, accessibilità e funzionalità delle infrastrutture verdi e blu, per poter promuovere la conoscenza partecipata di tutti gli attori preposti allo sviluppo, mantenimento e utilizzo di tali aree e una migliore comprensione dei benefici per il benessere psico-fisico della popolazione residente di aree verdi (non solo aree protette, come i parchi, ma anche aree di verde urbano e giardini) e aree blu (quelle adiacenti al mare, ai laghi o ai corsi d’acqua). Inoltre sono previste iniziative che consentano un più facile utilizzo e azioni di formazione per educare al buon uso di tali aree. L’Organizzazione mondiale della sanità ha recentemente evidenziato come le aree verdi e blu siano fondamentali per il benessere completo delle persone e per una migliore salute psico-fisica e raccomanda che siano facilmente raggiungibili in breve tempo da chiunque.
Tra le iniziative in programma in diverse regioni, percorsi culturali per promuovere e mantenere la biodiversità, attraverso il riconoscimento delle piante autoctone e l’individuazione della presenza di specie aliene, la definizione di una road map delle best practices per il mantenimento e il miglioramento delle aree verdi e blu, l’identificazione di marcatori biogenetici correlati al “buon” invecchiamento per la popolazione con più facile accesso a queste aree.
La Calabria si è candidata come capofila in virtù delle sue peculiari caratteristiche territoriali: rappresenta infatti una delle regioni con le più vaste aree blu e verdi in Europa. Il progetto vede come capofila la Regione Calabria, mentre il coordinamento tecnico è affidato ad Arpa Calabria e il coordinamento scientifico all’Istituto superiore di sanità, in un proficuo lavoro di collaborazione tra enti che rafforzerà la collaborazione tra il Sistema ambientale Snpa e il neonato Snps (Sistema nazionale prevenzione salute dai rischi ambientali e climatici).
Tra i soggetti coinvolti ci sono Arpae Emilia-Romagna, il Consorzio interuniversitario nazionale per le scienze ambientali (Cinsa, rappresentato dall’Università di Parma), il Dipartimento di Scienze mediche e chirurgiche (DImec) dell’Università di Bologna, il Dipartimento di epidemiologia del Ssr Lazio, Ispra e Arta Abruzzo.