Prosegue lo studio della diffusione della pianta infestante Broussonetia papyrifera (L.) grazie alle numerose stazioni attive in Italia di POLLnet, la Rete Italiana di Monitoraggio Aerobiologico del Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente. L’analisi dei dati è stata effettuata a fine aprile 2021, nel momento del picco di concentrazione pollinica e con le condizioni meteo favorevoli alla sua dispersione.
Rispetto agli anni precedenti si sono rinvenute differenze significative di abbondanza in alcune parti del Paese, dovute ad un generale aumento della pollinazione del 2021 e ad un aumento di stazioni di campionamento che partecipano al programma di monitoraggio. I dati sono stati elaborati graficamente con il metodo Kriging di spazializzazione cartografica, ottenendo così una mappa di presenza e abbondanza del polline.
L’attuale mappa di diffusione mostra che la Broussonetia è molto abbondante sul Carso triestino, nel Veneto dai Colli Euganei alla Lessinia e nella città di Modena.
I dati di Reggio Calabria, Trapani, Brindisi e Potenza mostrano invece che, nel Sud Italia, la pianta non è presente. È invece documentata la sua presenza in Campania.
La principale novità è data dalla forte abbondanza rilevata nel territorio delle Marche, dove era già stata segnalata la presenza della Broussonetia ma con concentrazioni inferiori. Le stazioni dove maggiormente sono stati registrati i valori più elevati sono quella di Ancona e di Pesaro, nuova stazione di campionamento, che ha fornito ulteriori informazioni sulla presenza di questa specie nel territorio marchigiano.
Broussonetia papyrifera è una pianta di origine asiatica, introdotta in Europa nel XVII secolo per la produzione di carta, a scopo ornamentale e come surrogato del gelso nell’allevamento dei bachi da seta. Diventata presto una specie infestante in alcune zone perché cresce facilmente in aree ruderali, muri compresi. È una pianta dioica, cioè distinta in individui maschili e femminili, ma in Italia le piante femminili sono molto rare. Inoltre, i fiori maschili producono molto polline di piccole dimensioni trasportato e diffuso dal vento (impollinazione anemogama o anemofila), altamente allergenico e abbondante in aria da aprile a maggio. La sua allergenicità è conosciuta e studiata in estremo oriente dove è stata rilevata anche una sinergia tra allergene e inquinanti atmosferici.
Il monitoraggio del polline di Broussonetia, come di altre specie aliene, è un efficace strumento per il controllo di questa specie esotica sul territorio sia per le sue potenzialità allergeniche, sia per favorirne il censimento e l’eradicazione dalle aree pubbliche. A tale riguardo, va anche ribadito quanto sia importante la consapevolezza e la conoscenza delle piante allergeniche da parte delle amministrazioni locali nell’allestimento di are urbane verdi.
A cura di POLLnet, la rete per il monitoraggio aerobiologico del Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente