Un leggero aumento nelle istanze presentate dei cittadini per controllare i valori emessi da impianti di telefonia cellulare e radio tv, associato ad un leggero calo di domande degli operatori del settore tlc per installare nuovi impianti.
E’ questo un primo bilancio che l’Arpacal ha fatto sulla base dei dati raccolti dai servizi tematici “Radiazioni e Rumore” dei dipartimenti provinciali per la matrice ambientale “Radiazioni Non Ionizzanti” e, più in particolare, per la gestione, sia tecnica e sia di relazione con il pubblico, della tematica dei campi elettromagnetici.
A fronte di 612 richieste complessive di installazione e modifica di impianti sul territorio regionale, che l’Arpacal ha registrato nel 2017, l’anno appena concluso ha segnato una leggera flessione di circa il 6%, attestandosi a 579 istanze presentate dagli operatori del settore telecomunicazioni, e comprendenti sia l’installazione che l’adeguamento di stazioni radio base per la telefonia cellulare e di impianti radiotelevisivi.
Nel biennio 2017-2018 le istanze presentate hanno riguardato il completamento e l’ottimizzazione della rete 4G degli operatori TIM e Vodafone, la realizzazione della rete unica Wind-Tre a seguito della fusione delle due società e l’ingresso nel settore del nuovo gestore Iliad al quale sono stati rilasciati già poco più di un centinaio di pronunciamenti. Si prevede che le istanze future contempleranno l’uso della nuova tecnologia 5G da parte di tutti gli operatori.
Un leggero calo, si potrebbe definire fisiologico, che ha registrato, nello stesso periodo di riferimento, come contro-altare, un aumento delle istanze provenienti dai cittadini, comitati ma anche dalle stesse istituzioni territoriali, volte a conoscere il valore radiometrico delle emissioni prodotte dagli impianti esistenti. Un aumento del 30% anche se, in valori assoluti, di modesta entità: a fronte delle 33 richieste registrate nel 2017, infatti, nel 2018 sono state acquisite ed evase 43 richieste di misurazioni.
Non dimenticando che i dipartimenti provinciali, motu proprio così come su richiesta, proseguono in operazioni di controllo degli impianti e misurazione dei valori emessi anche da cabine elettriche ed elettrodotti.
L’esperienza dell’Arpacal in materia di controlli dei campi elettromagnetici, sin dai tempi dei PMP Settore Fisico-Ambientale delle ASL di Cosenza e di Reggio Calabria e della successiva collaborazione (dal 2003 al 2007) con la Fondazione “Ugo Bordoni” del Ministero delle Telecomunicazioni, è sempre stata incentrata su un controllo puntuale dei valori di emissione, anche in considerazione dei paventati rischi sulla salute per i cittadini che risiedono nei pressi di detti impianti.
E’ su questa scia che il Servizio tematico Radiazioni e Rumore del Dipartimento provinciale di Reggio Calabria dell’Arpacal, diretto dall’ing. Francesco Suraci, ha recentemente condotto uno studio sui valori emessi da alcune antenne di telefonia cellulare poste in una zona centralissima di Reggio Calabria e vicina a due importanti e frequentati istituti scolastici, il Liceo Statale Tommaso Gullì ed il Liceo Scientifico Leonardo Da Vinci, a poca distanza dai quali insistono dei siti di impianti emissivi di telefonia mobile. Studio e risultati che sono stati illustrati, come box d’approfondimento, nell’ultima edizione del Rapporto sull’Ambiente Urbano che SNPA ha presentato nel novembre scorso.