Clima, l’Unione europea ridurrà le emissioni del 55% entro il 2030

C’è un importante intesa tra le istituzioni Ue sulla legge per il clima. Consiglio e Parlamento europeo hanno raggiunto un accordo politico provvisorio che introduce nella legislazione la neutralità climatica al 2050 e il taglio delle emissioni di gas a effetto serra al 2030 di almeno il 55% rispetto ai livelli del 1990. L’accordo, raggiunto in data 21 aprile 2021, prima di essere adottato formalmente, dovrà essere approvato dal Consiglio e dal Parlamento.

Per quanto riguarda l’obiettivo per il 2030, i negoziatori hanno convenuto sulla necessità di dare priorità alle riduzioni delle emissioni rispetto agli assorbimenti. Al fine di garantire che da qui al 2030 siano compiuti sforzi sufficienti per ridurre e prevenire le emissioni, hanno introdotto un limite di 225 milioni di tonnellate di CO2 equivalente al contributo degli assorbimenti all’obiettivo netto. Hanno inoltre convenuto che l’Unione punterà ad aumentare il pozzo netto di assorbimento del carbonio entro il 2030.

Tra gli altri elementi dell’intesa provvisoria figura l’istituzione di un Comitato scientifico consultivo europeo sui cambiamenti climatici costituito da 15 esperti scientifici di alto livello e di cittadinanza diversa, con un massimo di due per Stato membro, per un mandato di quattro anni. Questo comitato indipendente avrà il compito, tra gli altri, di fornire consulenza scientifica e riferire in merito alle misure dell’Ue, agli obiettivi climatici e ai bilanci indicativi per i gas serra e alla loro coerenza con la legge europea sul clima e con gli impegni internazionali dell’Ue, nel quadro dell’accordo di Parigi.

I negoziatori hanno inoltre convenuto che la Commissione proponga un obiettivo climatico intermedio per il 2040, al più tardi entro sei mesi dal primo bilancio globale effettuato nel quadro dell’accordo di Parigi. Nel contempo dovrà essere pubblicata una previsione del bilancio indicativo dell’Unione per i gas a effetto serra per il periodo 2030-2050, unitamente alla metodologia utilizzata per calcolarlo. Il bilancio è definito come il volume totale indicativo delle emissioni nette di gas a effetto serra (espresso in CO2 equivalente e comprensivo di informazioni separate sulle emissioni e sugli assorbimenti) che si prevede vengano emesse nel periodo considerato senza compromettere gli impegni assunti dall’Unione nel quadro dell’accordo di Parigi.

La Commissione dialogherà poi con i comparti economici che sceglieranno, su base volontaria, di elaborare tabelle di marcia indicative per il conseguimento dell’obiettivo della neutralità climatica dell’Unione per il 2050. Garantito un costante monitoraggio della Commissione che agevolerà anche il dialogo, a livello dell’UE, e condividerà le migliori pratiche tra i diversi portatori di interessi.

L’accordo provvisorio è stato raggiunto dalla presidenza portoghese del Consiglio e dai rappresentanti del Parlamento europeo, sulla base dei mandati conferiti dalle rispettive istituzioni.

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