Il 6 giugno si è tenuto l’affollato incontro il PA social day di Firenze, dedicato a : “La nuova comunicazione ambientale”. La Rete ‘Comunicazione e informazione’ Snpa ha partecipato attivamente all’organizzazione della iniziativa.
Il 6 giugno si è tenuto l’affollato incontro – un centinaio i partecipanti – il PA social day di Firenze, dedicato a : “La nuova comunicazione ambientale”. Il tema dell’ambiente era stato proposto (e prontamente accolto) al Presidente dell’associazione PA social, Francesco Di Costanzo, dai comunicatori del Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente, ed infatti la Rete ‘Comunicazione e informazione’ Snpa ha partecipato attivamente all’organizzazione della iniziativa.
La mattinata si è sviluppata in modo intenso, con un ritmo serrato, ma efficace, visto che i tanti relatori previsti, ben 15 (oltre ai saluti istituzionali dell’Assessore regionale all’Ambiente, Federica Fratoni, e del Presidente del Consiglio regionale, Eugenio Giani) hanno rigorosamente rispettato il tempo di dieci minuti loro assegnato.
D’altra parte questa scelta fatta in sede di predisposizione del programma ha permesso di presentare un panorama di punti di vista particolarmente ricco ed interessante nei tre panel previsti, articolati per tipologia di soggetti intervenuti:
- protezione dell’ambiente e della salute,
- Società civile, ricerca, imprese e media,
- Istituzioni.
Senza voler proporre una cronaca dei lavori (per chi vuole ripercorrerli sono disponibili il video della registrazione di tutta la mattinata e le presentazioni illustrate) proviamo a trarre dagli interventi alcune ‘parole chiave’, alcuni ‘messaggi’ che possono costituire utili indicazioni per il lavoro dei comunicatori pubblici, e non solo.
– Rete. E’ la modalità organizzativa presentata da Marco Talluri per raccontare l’esperienza che stanno facendo le 22 agenzie ambientali (Ispra, Arpa, Appa) per integrare la propria attività di comunicazione e informazione. Una forma organizzativa non gerarchica, in cui i singoli ‘nodi’ possono portare il loro contributo, mettendolo a disposizione di tutti. Un concetto che però è stato richiamato da molti degli interventi, anche in senso di possibili collaborazioni inter-istituzionali, come proposto da Carlotta Alaura (Arpa Toscana) quando ha evidenziato la necessità di facilitare i cittadini aggregando le informazioni utili (ad esempio sulla balneazione) prodotte da enti diversi.
– Dialogo, interazione. È il concetto richiamato un po’ da tutti, in particolar modo riguardo alla caratteristica fondamentale dei social media, che costituiscono ormai, come ha sottolineato Valentina Grasso (Lamma) un mezzo imprescindibile per la comunicazione pubblica. Anche il punto di vista della ricerca, portato da Letizia Materassi (Universita di Firenze) ha posto l’accento sulle potenzialità (ma anche i rischi) dei nuovi media.
– Efficacia, efficienza e pubblici ampi e profilati. Andrea Malossini (Arpae Emilia Romagna) ha evidenziato come sia possibile attraverso i social, anche con risorse limitate, raggiungere un gran numero di persone – quelle giuste per i messaggi che si intendono mandare – e, sfatando luoghi comuni, anche per le classi di età più mature. Il tema della necessità di raggiungere grandi numeri di persone, è stato richiamato anche da Chiara Fiorentini (Alia), in quanto le imprese di servizi pubblici ambientali hanno il dovere di informare correttamente i loro tantissimi utenti.
– Ambiente e salute. Marzia Sandroni (Asl Toscana Sud-Est) e Fabio Voller (Ars), ma anche Rosy Battaglia (Cittadini reattivi), hanno mostrato chiaramente come l’ambiente sia un determinante di salute imprescindibile, e che quindi vi deve essere un dialogo e collaborazione costante fra gli enti che si occupano di salute e quelli che si occupano di ambiente, per rispondere in modo adeguato alle domande dei cittadini.
– Buone pratiche, coinvolgimento, azioni sostenibili. Si tratta di Un filone necessario della comunicazione ambientale, proposto da Gregory Eve (greenApes).
– Open data, trasparenza, diritto di accesso. Due facce dello stesso compito della comunicazione ambientale: mettere a disposizione di tutti le informazioni che la pubblica amministrazione ha, in modo semplice ed agevole (Rosy Battaglia). Riguardo agli open data Gianluca Vannuccini (Comune di Firenze) ha sottolineato come questi debbano essere predisposti in modo che i sistemi informatici possano trattarli automaticamente, così da poterli riusare, innestando un effetto moltiplicatore che davvero fa si che le informazioni diventino una risorsa globale (ad esempio i dati di Firenze riusati per una app in California).
– Partecipazione, comunicazione, comportamenti. Gli amministratori pubblici intervenuti, Paolo Masetti (Comune Montelupo fiorentino), Benedetta Squittieri (Comune di Prato), Antonio Ponzo Pellegrini (Comune Empoli), hanno tutti posto l’accento sulla stretta connessione della comunicazione e della partecipazione. Due facce della stessa medaglia, ormai indispensabile per coinvolgere i cittadini nelle scelte amministrative, progettando con loro le nuove realizzazioni, sottolineando come questo sia anche l’unico modo per modificare i comportamenti individuali che tanto hanno rilievo sui temi ambientali e della sostenibilità.