Gli studenti del liceo “Volta” di Francavilla (Chieti) impegnati all’Arta nel progetto di alternanza scuola-lavoro sulla comunicazione ambientale intervistano Marco Talluri, coordinatore rete Comunicazione e informazione Snpa.
Di seguito le risposte di Marco Talluri – dirigente del settore Comunicazione, informazione e documentazione di Arpat e coordinatore della rete Comunicazione e informazione del Sistema nazionale di protezione ambientale (Snpa) – alle curiosità dei ragazzi, che insieme alla giornalista che cura l’ufficio stampa di Arta Abruzzo stanno approfondendo le tecniche e le dinamiche della comunicazione ambientale, con particolare attenzione ai social media.
L’avvento dei social network nella comunicazione pubblica pone indubbiamente di fronte a nuove sfide gli uffici stampa della P.A. e i giornalisti. Come si può ovviare alla “disintermediazione” preservando l’informazione di qualità, anche e soprattutto sulle tematiche ambientali?
Personalmente sono convinto, non da ora, che un’agenzia ambientale – che è un ente tecnico-scientifico – debba svolgere un fondamentale ruolo di informazione, ovviamente di qualità. Per questo nel 2003, appena assunto in Arpat, ho iniziato le pubblicazioni di Arpatnews: un notiziario quotidiano che tratta non solo delle attività svolte dall’Agenzia, ma anche di tutto quanto possa avere interesse in campo ambientale. Abbiamo una piccola redazione e, sulla base di fonti attendibili (istituti di ricerca, agenzie istituzionali, ecc.), cerchiamo di dare il nostro contributo sul piano della diffusione della conoscenza ambientale. Ecco, secondo me questo è quello che si deve fare: assicurare un flusso continuativo di notizie e dati attendibili. Sono convinto che la presenza della “moneta buona” sul mercato dell’informazione possa scacciare quella cattiva.
Nella gestione delle emergenze ambientali la comunicazione sta (finalmente) conquistando un ruolo di primo piano. Quali sono i vantaggi e quali i rischi dell’utilizzo dei social network per la diffusione di informazioni alla popolazione in tali occasioni?
L’utilizzo dei social è ormai essenziale per raggiungere tempestivamente le persone. Ogni epoca ha i suoi mezzi di comunicazione ed oggi quelli che sono più efficaci sono i social. Come tutti i media possono essere usati bene o male, dipende da chi li utilizza. In una situazione di emergenza, attraverso i social, è possibile far arrivare con immediatezza informazioni importanti. Occorre, però, molta accortezza e che queste informazioni siano corrette: ciò è responsabilità del comunicatore pubblico, che non è un lavoro affatto semplice.
Tra i Lepta (Livelli essenziali delle prestazioni tecniche ambientali) introdotti dalla legge 132 del 2016 e che dovranno essere definiti nell’immediato futuro sono da annoverare anche dei livelli minimi cui dovrà attenersi la comunicazione pubblica ambientale delle Arpa e dell’Ispra? Come sarà possibile uniformare tali livelli nelle varie strutture, così differenti per organici e per territorio di competenza?
Per il momento non è chiaro se questo accadrà. Tuttavia, indipendentemente dai Lepta, lo sforzo minimo che ogni agenzia ambientale, grande o piccola che sia, deve a mio avviso assicurare è quello di mettere a disposizione del pubblico tutti i report sul monitoraggio delle matrici ambientali, le banche dati e le notizie sulle proprie attività.
Portale web e Piano della Comunicazione del Sistema nazionale a rete per la protezione dell’ambiente sono i due ardui traguardi affidati dai vertici Snpa alla rete dei comunicatori da te coordinata. Quali sono i passaggi da affrontare e quanto stimi ci vorrà?
Per il portale internet avviamo i lavori i primi di luglio. Il primo passo che intendiamo realizzare entro quest’anno è dar vita ad un “mini-sito” Snpa che comprenda i link a tutte le risorse informative di Sistema già esistenti. Parallelamente, inizieremo la progettazione del portale che, a mio avviso, dovrà essere la porta di accesso unica a tutte le notizie, i report, le banche dati di Sistema. Mi auguro di vederlo pubblicato prima di andare in pensione nel 2021.
Anche per la redazione del Piano i lavori inizieranno a luglio e spero si possano concludere entro la primavera 2019.
Nel 2019, a Roma, si terrà la prima Conferenza nazionale Snpa. Cosa rappresenta questo evento per il nostro Paese e come si sta preparando la rete dei comunicatori?
Da due anni abbiamo iniziato un percorso di ascolto e confronto con vari soggetti significativi nell’ambito della comunicazione ambientale (Ferpi, Fima, PA Social, Sissa, Legambiente, Cittadini Reattivi, ecc.), con seminari che si sono svolti in varie città d’Italia: Firenze, Bologna, Padova, Roma, Trieste a Cagliari. Il prossimo appuntamento si terrà a Palermo, a dicembre. Da questo confronto cerchiamo di capire quali sono le esigenze dei nostri interlocutori per meglio mettere a punto le strategie di comunicazione. La Conferenza nazionale sarà l’occasione per rafforzare e perfezionare la rete Comunicazione e informazione Snpa, per definire il ventaglio dei mezzi di comunicazione integrati di Sistema e per condividere gli obiettivi dei prossimi anni.