La scorsa settimana abbiamo evidenziato su queste pagine come dall’inizio del 2020 diverse zone del nostro Paese siano interessate da livelli elevati di polveri sottili (PM10), a causa delle persistenti condizioni meteo di alta pressione, che favoriscono il ristagno degli inquinanti.
Nei siti delle Agenzie ambientali che fanno parte del Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente (SNPA), sono pubblicati quotidianamente tutti gli aggiornamenti forniti dal sistema di monitoraggio diffuso su tutto il territorio nazionale. Sono i dati ufficiali sulla cui base le amministrazioni locali assumono i provvedimenti di limitazione del traffico e/o dei riscaldamenti, che sono le due principali fonti emissive del PM10 nelle aree urbane. In particolare risulta particolarmente significativo l’apporto dei riscaldamenti alimentati a biomasse (legna e pellet).
Per quanto riguarda, invece, i provvedimenti di limitazione del traffico veicolare, che si differenziano notevolmente da città a città, risulta interessante capire la composizione del parco veicolare in relazione alla classe ambientale dei mezzi (la cosiddetta categoria “Euro”). I dati più recenti disponibili, riferiti al 2018, sono quelli forniti da ISTAT per i comuni capoluogo di Provincia, che fanno in qualche modo capire la percentuale di veicoli coinvolti dai diversi provvedimenti assunti in questi giorni, in questi dati Istat non sono presenti i numeri relativi agli autocarri che si trovano invece nei dati ACI.
veicolanti-circolantiNel sito del Sistema è disponibile una pagina dalle quale si può accedere alle informazioni sulle emissioni e sulla qualità dell’aria di Ispra e di tutte le Arpa/Appa, nonché dell’Agenzia Europea per l’Ambiente e del programma Copernicus.
Vediamo ora un rapido panorama per aggiornare la situazione.
Valle d’Aosta
Nessun superamento del valore limite giornaliero di PM10 (pari a 50 µg/m3), in nessuna stazione. Concentrazioni in aumento e prossime al limite (il 13 gennaio 44µg/m3 il PM10 nella stazione industriale e intorno a 40µg/m3 nelle stazioni di Aosta). Per i dati aggiornati consultare il sito dell’Agenzia.
Piemonte
In Piemonte permangono situazioni di criticità con superamenti del limite giornaliero del PM10 a Torino e cintura e nei comuni di Alessandria, Asti, Casale Monferrato, Novi Ligure, Tortona, Novara e Vercelli. Sul sito dell’agenzia il bollettino con le previsioni e quello con i dati dell’ultima settimana.
Alto Adige
Dal 2 gennaio in poi i valori sono sempre inferiori alla soglia giornaliera di 50 microgrammi/m3. Il calo fra il 4 e 5 gennaio è legato agli intensi fenomeni ventosi a cavallo fra questi due giorni. Nel grafico l’andamento della concentrazione del PM10 nelle stazioni della rete della Provincia di Bolzano.
Trentino
Le condizioni della qualità dell’aria in Trentino continuano ad essere nella norma con ancora praticamente nessun superamento. Oggi Mercoledì 15 Gennaio e domani Giovedì 16 Gennaio vi sarà un probabile lieve peggioramento, ma sabato 18 Gennaio è prevista una perturbazione che porterà un’alta probabilità di poter rientrare repentinamente in una situazione di normalità. I dati sono disponibili sul sito di Appa Trento.
Friuli Venezia Giulia
I dati rilevati e le previsioni per i prossimi giorni.
Lombardia
In Lombardia, le valutazioni dei parametri di qualità dell’aria su base annua evidenziano un trend complessivamente in miglioramento: a Milano, ad esempio, l’anno 2019 si è chiuso con 72 giorni di superamento, a fronte di 79 nel 2018 e 97 nel 2017. Tuttavia, a causa di condizioni meteorologiche sfavorevoli alla dispersione, il 2020 si è aperto con un diffuso superamento del valore limite giornaliero del PM10 di 50 µg/m3. Infatti, dopo il picco di capodanno (180 µg/m3 a Milano) , le concentrazioni di PM10 sono risultate spesso superiori al limite, seppure in un quadro diversificato a seconda delle condizioni meteorologiche registrate nei diversi capoluoghi. Con riferimento alla stazione peggiore della città, i giorni totali di superamento registrati nel 2020 fino al 14 gennaio compreso sono: 14 a Milano, 13 a Cremona e Pavia, 11 a Brescia e Monza, 10 a Mantova, 9 a Como, 8 a Lodi, 5 a Bergamo, 4 a Sondrio, 2 a Varese, 1 a Lecco. Ad oggi (15 gennaio), le misure di primo livello, previste dal “Protocollo regionale sulla qualità dell’aria” per contrastare la diffusione delle polveri sottili, sono attive a Milano, Monza e Cremona.
Veneto
Fra sabato e domenica si è registrato un significativo calo delle concentrazioni di polveri sottili grazie al passaggio di una piccola depressione in quota che ha favorito un maggior rimescolamento sabato e un’attenuazione dell’inversione notturna tra sabato e domenica. Domenica, infatti, tutte le centraline della regione hanno fatto registrare concentrazioni inferiori al valore limite giornaliero, ad eccezione di Treviso-Via Lancieri di Novara (52 µg/m3) e Padova-Arcella (51 µg/m3), appena sopra la soglia. Le condizioni atmosferiche già da lunedì sono ritornate ad essere poco favorevoli alla dispersione degli inquinanti atmosferici, con condizioni di alta pressione, senza precipitazioni e con venti in prevalenza deboli. In questi giorni, quindi, è previsto un nuovo aumento delle concentrazioni delle polveri. L’Accordo di Bacino Padano prevede il rientro da una criticità superiore al livello verde (zero) nel caso si siano registrate concentrazioni inferiori al limite il giorno precedente a quello del bollettino e solo in presenza di condizioni atmosferiche dispersive. Per questo motivo, fino a giovedì compreso, vengono mantenuti sostanzialmente i livelli di criticità validi sino a lunedì 13, tranne per Treviso che ha raggiunto il livello di criticità 2 (rosso). L’immagine (sotto a sx) presenta la distribuzione, in funzione del livello di criticità raggiunto, delle zone del Veneto, secondo l’ultimo bollettino dei livelli di allerta del 13 gennaio. Le previsioni sul sito dell’agenzia.
Emilia-Romagna
In diverse province dell’Emilia-Romagna (Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena, Ferrara, Ravenna) da martedì 14 gennaio sono in vigore i provvedimenti emergenziali, tra cui le limitazioni alla circolazione per i veicoli più inquinanti (diesel euro 4). I valori di PM10, che erano rientrati ovunque entro la soglia di legge di 50 µg/m3 il 5 gennaio, sono tornati ad aumentare nei giorni successivi. Dal 10 gennaio in poi, nella maggior parte delle province del territorio regionale i livelli di PM10 hanno superato il valore limite di 50 µg/m3 (ad eccezione di Forlì-Cesena e Rimini il 10 gennaio e Bologna il 12 gennaio che erano sotto soglia). Il 13 gennaio nei comuni aderenti al Piano aria regionale integrato (Pair) nelle province di Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena, Ferrara e Ravenna si sono verificate le condizioni per l’attivazione dell’allerta smog (PM10 superiore oltre il limite di legge per 3 giorni consecutivi precedenti l’emissione del Bollettino), con valori massimi registrati tra i 70 e 80 µg/m3 (i dati del PM10 negli ultimi 14 giorni in Emilia-Romagna). Il fenomeno è legato alla persistenza di condizioni di alta stabilità, favorevoli all’accumulo di inquinanti negli strati più bassi dell’atmosfera. Il protrarsi di questa condizione e la scarsa ventilazione prevista per i prossimi 2 giorni non favoriranno la dispersione degli inquinanti in atmosfera. L’allerta resterà in vigore fino a giovedì 16 gennaio 2020 compreso, quando uscirà il nuovo Bollettino Liberiamolaria.
Toscana
L’attivazione degli interventi contingibili urgenti previsti dai Piani di Azione Comunale per il PM10, in Toscana dipende dall’Indice di criticità della qualità dell’aria, l’indicatore che la Regione ha introdotto nel 2016, che si basa sui valori delle concentrazioni di PM10 registrati dalle stazioni di fondo della rete regionale e sulle previsioni meteorologiche relative alla capacità dell’atmosfera di favorire l’accumulo degli inquinanti nei bassi strati. Nei giorni fra l’11 e il 13 gennaio le condizioni meteo hanno fatto sì che la situazione sia leggermente migliorata e non si siano registrati superamenti del limite in diverse zone (fra cui l’agglomerato fiorentino), rispetto ai primi giorni del mese nei quali molte centraline avevano superato i 50 µg/m3, ma il 14 gennaio le centraline hanno registrato di nuovo superamenti generalizzati del limite.
Lazio
Anche nel Lazio, il 2020 non è iniziato bene relativamente alla qualità dell’aria: nelle prime due settimane dell’anno, 15 stazioni (Alatri, Cassino, Ceccano, Ciampino, Colleferro, Ferentino, Frosinone Scalo, Latina-Tasso e le centraline di Roma Arenula, Bufalotta, Cinecittà, Fermi, Magna Grecia, Preneste, Tiburtina) hanno già superato dieci volte o più il limite giornaliero per le polveri sottili PM10 con il record negativo che spetta a Cassino, Ceccano e Frosinone Scalo dove si sono registrati 13 superamenti in 14 giorni. Nel loro complesso, le stazioni della rete regionale di qualità dell’aria hanno registrato un totale di 246 superamenti.
Marche
Nelle Marche i primi tredici giorni del 2020 hanno registrato 32 superamenti
del valore consentito per quanto riguarda la concentrazione di PM10, mentre
sono stati soltanto quattro (5,6,7 e10 gennaio) quelli in cui i valori si
sono ovunque mantenuti nei limiti consentiti.
Tra le sedici centraline attive, quelle di Pesaro e Fano hanno raggiunto il
maggior numero di superamenti (rispettivamente, 8 e 9) con un picco di 77
µg/m3 il giorno 11 gennaio; sette invece le zone “virtuose” dove i valori rilevati si sono sempre mantenuti al di sotto della soglia dei 50 µg/m3. I dati sul sito dell’agenzia.
Campania
Con riferimento ai primi giorni di gennaio 2020 si sono registrati numerosi superamenti del valore limite giornaliero di PM10, in analogia con lo scenario nazionale, e in generale concentrazioni degli inquinanti superiori alla norma anche a causa delle particolari condizioni meteo ambientali che insistono sul territorio.
I dati monitorati dalla rete regionale della qualità dell’aria, gestita dall’Arpa Campania, sono diffusi attraverso il sito istituzionale dell’Agenzia con differenti gradi di validazione, aggregazione e aggiornamento:
• elaborazione dati grezzi del giorno precedente (box in alto a sinistra): medie giornaliere di PM10 e PM2,5, massimo orario e media giornaliera di NO2, O3, CO ed SO2 e media giornaliera di benzene con segnalazione del superamento del valore limite quando applicabile;
• indice di qualità dell’aria con riferimento ai dati grezzi normalizzati del giorno precedente (box al centro) con mappa e indicatore sintetico dell’IQA, definizione e modalità di calcolo;
• medie e superamenti annuali su dati validati (box in basso a sinistra): riepilogo sintetico con riferimento all’anno corrente dei dati monitorati confrontati con i valori limite fissati dalla normativa;
• Prospetti di sintesi quotidiani (bollettini) dei dati monitorati e validati dagli operatori dell’Agenzia, pubblicati all’indirizzo http://www.arpacampania.it/web/guest/1577 inviati anche via pec agli Enti territorialmente competenti.
Basilicata
Dal 1/1 al 13/1/ 2020 le centraline di monitoraggio della qualità dell’aria di Arpa Basilicata non hanno rilevato superamenti del valore limite giornaliero di 50μg/m3.
I valori, nei giorni interessati, come si può vedere nella tabella, sono compresi tra 10 e 35 μg/m3 e in particolare, evidenziano aumenti di concentrazione (ma non superamenti) nella settimana dal 7 all’11. Nel territorio lucano stati registrati superamenti del valore-limite soltanto nei casi di “intrusioni sahariane”. Si precisa che i dati sono stati acquisiti con analizzatori automatici di misura (AMS). I dati sul sito dell’agenzia.
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