Il Ministero della Transizione ecologica (Mite) con 2 decreti del 23 giugno 2022 aggiorna e sostituisce i criteri ambientali minimi (Cam) relativi alla gestione dei rifiuti urbani di cui a DM 13 febbraio 2014 e agli interventi edilizi disciplinati con DM 11 ottobre 2017. I nuovi Cam entreranno in vigore dopo 120 giorni dalla pubblicazione in GU avvenuta rispettivamente il 5 e il 6 agosto.
I nuovi Cam Rifiuti disciplinano i seguenti affidamenti:
- servizio di raccolta e trasporto dei rifiuti urbani
- servizio di pulizia e spazzamento e altri servizi di igiene urbana
- fornitura di contenitori e sacchetti per la raccolta dei rifiuti urbani
- fornitura di veicoli, macchine mobili non stradali e attrezzature per la raccolta e il trasporto di rifiuti e per lo spazzamento stradale.
Gli obiettivi dei Cam Rifiuti sono: prevenire la produzione di rifiuti e massimizzare la quantità e la qualità della raccolta differenziata, favorire la diffusione di beni riciclabili e contenenti materiale riciclato, quali i contenitori e sacchetti utilizzati per il servizio e ridurre gli impatti del trasporto.
I Cam pongono anche particolare attenzione all’organizzazione di campagne di informazione e sensibilizzazione delle utenze e dei cittadini, alla formazione degli operatori e al rafforzamento del sistema di monitoraggio e controllo della qualità del servizio. Per le comunicazioni cartacee è richiesto l’uso di carta certificata Ecolabel UE o, comunque, rispondente ai Cam per la carta.
Viene inoltre promossa la realizzazione di filiere di riciclo: tra i criteri premianti vi è l’impegno degli offerenti ad attuare sistemi di micro-raccolta di specifiche frazioni di rifiuti urbani da avviare a preparazione per il riutilizzo o a riciclo attraverso la stipula di accordi e convenzioni con soggetti collettivi pubblici e/o privati, la raccolta differenziata e l’avvio a riciclo di specifiche categorie di rifiuto ulteriori rispetto a quelle indicate dall’art. 205 del D.lgs. 152/2006, la collaborazione con enti di ricerca per realizzare filiere di riciclo innovative e sperimentali per categorie specifiche di rifiuto.
Particolare attenzione è posta alla valorizzazione della frazione organica, attraverso la promozione del compostaggio domestico, di comunità e locale.
Viene lasciata alla stazione appaltante la facoltà di richiedere la registrazione EMAS o la certificazione ISO 14001 come dimostrazione della capacità di adottare misure di gestione ambientale nella selezione dei partecipanti o come criterio premiante.
I nuovi Cam Edilizia si applicano agli affidamenti di servizi di progettazione di interventi edilizi, ai lavori, e prevedono anche specifiche per l’appalto integrato e relativo affidamento congiunto.
Importante novità è l’estensione dell’applicazione anche agli edifici soggetti al codice dei beni culturali e del paesaggio, nonché a quelli di valore storico-culturale e testimoniale individuati dalla pianificazione urbanistica. Il Cam inoltre suggerisce “di subordinare i nuovi interventi edilizi alla verifica del proprio patrimonio di opere pubbliche incompiute e di preferire, ove lo studio di fattibilità abbia fornito indicazioni in tal senso, il completamento di quanto già avviato” e pone come prioritaria la rigenerazione di aree precedentemente antropizzate.
I Cam Edilizia si fondano sui principi e i modelli di sviluppo dell’economia circolare, sono in sintonia con i più recenti atti di indirizzo comunitari, che richiamano esplicitamente, tra cui il Green Deal europeo. Sono inoltre coerenti con un approccio di architettura bio-ecosostenibile e prevedono l’applicazione di processi di rendicontazione energetico-ambientale degli edifici (rating system) e relativi strumenti di certificazione dell’edilizia sostenibile.
Tra le specifiche tecniche, permane l’attenzione su materiali e prodotti a ridotto impatto ambientale, richiamando anche diverse certificazioni ambientali di prodotto e prevedendo percentuali minime di materiali riciclati; inoltre vengono individuati standard per la demolizione selettiva, recupero e riciclo.
Una ulteriore novità è costituita dal frequente rimando al Life Cycle Assessment e agli aspetti non finanziari o ESG (ambiente, sociale, governance, sicurezza, e “business ethics”): già in premessa si richiama che “La stazione appaltante dovrebbe … considerare la progettazione e l’uso dei materiali secondo un approccio LCA (Life Cycle Assessment-analisi del ciclo di vita) e considerare il “sistema edificio” nel suo insieme di aspetti prestazionali coerentemente al processo di rendicontazione ambientale anche operato mediante protocolli energetico ambientali (rating system) nazionali ed internazionali”. Per quanto riguarda gli aspetti ESG gli stessi devono essere “valutati secondo metriche orientate alla stima dei rischi di impatti avversi futuri e comunicati in accordo a standard europei di rapporti di sostenibilità”.
Infine tra i criteri premianti nell’affidamento di lavori è presente il possesso di registrazione EMAS o certificazione ISO 14001.
Un pensiero su “Edilizia e gestione rifiuti urbani: nuovi Criteri ambientali minimi”