È disponibile un rapporto preliminare – realizzato dal Centro funzionale regionale Arpae-Struttura IdroMeteoClima in collaborazione con l’Area Geologia suoli e sismica della Regione Emilia-Romagna – di analisi delle condizioni meteorologiche, dell’andamento idrologico e delle principali criticità idrogeologiche dell’evento meteo del 19-20 ottobre 2024, che ha portato a diffusi allagamenti nel territorio dell’Emilia-Romagna, soprattutto nella provincia di Bologna.
Il rapporto illustra l’evoluzione delle piogge durante la giornata del 19 ottobre, che sono state particolarmente intense nella mattinata nella pianura ferrarese e nella costa ravennate e cesenate, nel pomeriggio-sera sulla collina bolognese e nella sera-notte sulle colline del reggiano-parmense. Le quantità di pioggia cadute rappresentano per il territorio del comune di Bologna il record assoluto di pioggia giornaliera registrato dal 1900 a oggi. Le stazioni che hanno registrato i maggiori quantitativi di pioggia nelle 24 ore sono stati Pianoro (180 mm) e Casalecchio Canale (168 mm), con numerosi pluviometri che hanno totalizzato valori oltre i 100 mm.
Molto rilevante anche l’intensità, sulla base dell’andamento delle precipitazioni orarie registrate dai pluviometri della prima collina bolognese, con un picco di 35 mm in 1 ora a Pianoro e valori in molti punti superiori ai 20 mm all’ora tra le 20 e le 23 del 19 ottobre.
Confrontando i dati orari con il dataset storico risulta che mediamente sul territorio del comune di Bologna e sui bacini di Samoggia e Idice sono caduti in 6 ore circa due terzi delle piogge che mediamente cadono nell’intero mese di ottobre.
Con i suoli già saturi per le precipitazioni dei giorni precedenti, i corsi d’acqua hanno innalzato rapidamente i propri livelli (anche di alcuni metri in poche ore), arrivando in alcuni casi a colmi di piena prossimi o superiori ai i massimi livelli storici registrati a maggio 2023, superiori anche ai massimi valori misurabili dagli strumenti stessi in alcune sezioni teleidrometriche di Samoggia, Reno, Idice e Sillaro. Questo ha causato esondazioni, allagamenti diffusi, erosioni e trasporto solido sui versanti, con notevoli impatti nei centri abitati e sulla viabilità. Anche sul torrente Crostolo nel reggiano si è registrata una piena elevata, con alcune rotte che hanno allagato la pianura circostante.
Il rapporto analizza in particolare le piene del torrente Ravone, che ha causato diffusi allagamenti nel centro di Bologna, ma anche di Samoggia, Reno, Idice e suoi affluenti, Sillaro e Crostolo.
Decine di frane (il monitoraggio è ancora in corso) hanno interessato un’ampia porzione del territorio appenninico, dal piacentino al bolognese. Si è registrata anche la riattivazione di alcune frane di grandi dimensioni, tra cui quella di Cà di Sotto (nel comune di San Benedetto val di Sambro, BO), con una lunghezza di circa 1,5 km e un fronte di circa 300 m.
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2024-10-19_Report_speditivo