Grazie un protocollo di intesa tra Arpa Sicilia e Arpa Sardegna sono iniziate a gennaio 2019 nei mari della Sardegna, le attività previste dal programma di monitoraggio in attuazione della Direttiva europea per la Strategia Marina, nello spirito di collaborazione del Sistema e nell’ottica di ridurre l’affidamento delle attività a società esterne.
Arpa Sicilia ha messo a disposizione il battello oceanografico Galatea e il proprio personale specializzato. È stata anche l’occasione per far partecipare il personale di Arpa Sardegna alle operazioni e per formarsi in vista delle attività future.
Nello specifico, la collaborazione fra le due agenzie ha come obiettivo quello di monitorare la condizione dell’habitat coralligeno e dei fondi a Maerl. Le aree di indagine sono Bosa, Catalano, Costa Paradiso e Bocche di Bonifacio.
Le attività sono tuttora in corso e consistono in rilievi morfo-batimetrici e delle facies (le diverse comunità rappresentative animali e vegetali e i substrati) nelle aree Bocche di Bonifacio attraverso strumentazione acustica, transetti video ad alta risoluzione realizzati con un sottomarino a comando remoto (ROV) in tutte le aree, prelievi con benna Van Veen mirati alla definizione della natura e delle caratteristiche granulometriche del sedimento nelle aree dei fondi a maerl.
La collaborazione tra ARPA Sardegna e ARPA Sicilia per la Strategia Marina va molto oltre gli aspetti di valida esecuzione tecnica e scientifica di un lavoro o di riduzione degli affidamenti esterni: rappresenta uno dei tanti esempi virtuosi del significato e delle potenzialità del SNPA.
A quasi tre anni anni dall’entrata in vigore della legge n. 132, il sistema delle Agenzie ha già raggiunto importanti risultati, primo tra tutti la consapevolezza che un sistema unico è molto più efficace ed efficiente di 22 enti, ciascuno con le proprie regole.
Soddisfatti i direttori Francesco Vazzana e Alessandro Sanna “Continueremo ad impegnarci affinché le collaborazioni tra le Agenzie ambientali vengano messe in atto e, superando gli aspetti puramente tecnici, consentano di affermare l’autorevolezza scientifica propria di un ente che deve essere il riferimento ambientale in Italia”.
Per proseguire le attività di monitoraggio delle acque marine fino al 2020, in attuazione del programma di monitoraggio della Direttiva europea per la Strategia Marina, il Ministero dell’Ambiente ha rinnovato nel 2017 l’accordo con le 15 regioni costiere italiane (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Marche, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana e Veneto). Gli interventi da realizzare nell’ambito dell’attuazione dei programmi di monitoraggio sono affidate alle ARPA.