Al via il 29 aprile la City Nature Challenge 2022

Una competizione internazionale di citizen science che coinvolge gli appassionati di osservazioni naturalistiche nel contesto urbano ed extraurbano.

L’Italia aderisce alla City Nature Challenge 2022, la sfida lanciata negli Stati Uniti otto anni fa e che oggi vede protagonisti diversi Paesi del mondo. A partecipare per l’Italia sono 12 città e due aree marine protette: Lecce, Trinitapoli (BT), Manduria (TA), Catania, Milazzo (PA), Città metropolitana di Messina, Napoli, Genova, Siena, Trento, Trieste, Bolzano, le aree marine di AMP Punta Campanella e APM Regno di Nettuno. Come funziona la challenge? Chiunque abiti in una di queste queste località o, nel caso delle aree marine, sia un appassionato subacqueo, può fotografare una specie animale o vegetale dal 29 aprile al 2 maggio e caricarla sulla app “iNaturalist” corredata dalle coordinate Gps del luogo di avvistamento. Nei giorni successivi, esperti naturalisti e della community web identificheranno le specie ritratte e il 9 maggio saranno pubblicati i risultati della sfida sul sito ufficiale citynaturechallenge.org

L’iniziativa di citizen science è stata lanciata nel 2016 a Los Angeles dalla California Academy of Sciences e dal Museo di Storia Naturale. L’Italia si unisce alla sfida attraverso il coordinamento “Cluster Biodiversità Italia“, un network di cui fanno parte molti enti ed associazioni (tra i quali Ispra e il Ministero per la transizione ecologica) promosso dal CESAB – Centro Ricerche Scienze Ambientali e Biotecnologiche.

Con la partecipazione alla City Nature Challenge, non solo il cittadino si avvicina alla scienza e impara cose nuove, ma può contribuire attivamente al lavoro degli scienziati con un monitoraggio della flora e fauna locale. Si può partecipare singolarmente o formando un gruppo (scuole, associazioni, musei, etc), inviando foto e filmati sonori (versi di animali e/o fruscio di foglie).

Volete partecipare alla City Nature Challenge, ma non vivete nelle città indicate? C’è comunque la possibilità di farlo con il progetto “Biodiversità in posa” coordinato dal Network Nazionale della Biodiversità.

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