Cervo sardo salvato dall'estinzione in Corsica e Sardegna

Si chiude con un bilancio più che positivo il progetto europeo “One deer two islands”, che ha salvato dall’estinzione il più grande mammifero presente nelle due isole. Lo spot realizzato dall’Ispra mostra le immagini più significative del progetto.

I risultati del progetto LIFE+ sono stati presentati a Cagliari l’1 e 2 marzo nel corso di un convegno finale a chiusura delle attività.
Cosa è accaduto al cervo sardo-corso negli ultimi cento anni? Per tutto l’Ottocento il Cervus elaphus corsicanus è stata una specie molto comune e abbondante in Sardegna e Corsica. La sua presenza ha iniziato a rarefarsi agli inizi del Novecento e soprattutto è a partire dal 1950 che la popolazione si è ridotta significativamente. Deforestazione, incendi pastorali, caccia e bracconaggio hanno causato la progressiva scomparsa e la concentrazione della specie in tre sole zone della Sardegna (Arburese, Sulcis e Sarrabus). Alla fine degli anni Sessanta il cervo sardo era ridotto ad un centinaio di esemplari ed è stato inserito nell’elenco delle specie a maggior rischio d’estinzione del pianeta. Grazie ad alcuni interventi promossi dalla Regione Sardegna, gli esemplari hanno ripreso a riprodursi nell’isola a partire dagli anni Ottanta e, a seguito del trasferimento di alcuni esemplari in Corsica, è riapparso anche nell’isola francese.
A dare una significativa spinta al ripopolamento, specialmente in aree idonee poste nei SIC (Sito di Importanza Comunitaria) dell’Ogliastra, è intervenuto il progetto “One deer, two Islands: conservation of Red Deer Cervus elaphus corsicanus in Sardinia and Corse“. Dopo aver prelevato 84 esemplari dall’area di Piscinas (Oristano) e a nord di Nuoro, 69 di questi (43 femmine e 26 maschi) sono stati trasferiti nell’Ogliastra, mentre altri 15 (5 maschi e 10 femmine) portati in Corsica. Il trasporto dai siti di cattura alle aree di rilascio è avvenuto in Sardegna utilizzando van o fuoristrada, percorrendo 4-5 ore di viaggio. Lo spostamento dei cervi in Corsica è stato, invece, più complesso: su automezzi fino a Santa Teresa di Gallura e da qui in elicottero fino ai siti di rilascio (tutti localizzati in ambienti montani).
Tredici degli individui reintrodotti in Ogliastra e dieci di quelli trasferiti in Corsica sono stati seguiti con radiocollari satellitari GPS/GSM, in grado di rilevare la loro posizione ed inviarla tramite messaggi SMS. L’analisi dei dati dei radiocollari ha consentito di studiare la dispersione dei cervi dal sito di rilascio e le loro aree vitali.
Finanziato dall’Unione Europea, al progetto LIFE+ hanno partecipato Forestas, la Provincia del Sud Sardegna, la Provincia di Nuoro, il parco Naturale Regionale della Corsica e l’Ispra.
http://www.onedeertwoislands.eu/it

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