L’epidemia avrà ricadute anche sulla consueta modalità di gestione della fauna selvatica in Italia. Se le norme restrittive alla mobilità adottate dal governo si protrarranno nel tempo, sarà difficile poter conteggiare gli esemplari o effettuare stime – lavoro effettuato anche con numerosi volontari – e l’Ispra adotterà, in via del tutto eccezionale e limitatamente alla stagione venatoria 2020/21, procedure alternative per la valutazione dei piani di prelievo di cervidi, bovidi e galliformi.
Ispra ha predisposto un documento contenente una serie di indicazioni per i piani di prelievo di cinghiali, cervidi, bovidi, coturnice, pernice sarda e fagiano di monte.