Quali opportunità possono nascere dall’investire risorse umane e finanziarie nel recupero di aree desertificate e degradate? Se ne parla a Delhi nell’incontro della 14ma sessione della Conferenza delle Parti della Convenzione delle Nazioni Unite per la Lotta alla Desertificazione (UNCCD).
L’alto numero di partecipanti al summit – oltre 3000 delegati provenienti da 196 Paesi – è significativo di quanto sia urgente trovare soluzioni al dramma della scarsità di acqua e di disponibilità di terra fertile. Un nodo cruciale per il miliardo e più di persone la cui sopravvivenza dipende direttamente dallo sfruttamento della terra e necessitano di misure urgenti per “investire sul suolo e sbloccare opportunità “, come dice il titolo dell’incontro.
“Stiamo esaurendo rapidamente il tempo per costruire la nostra resilienza ai cambiamenti climatici – ha affermato Ibrahim Thiaw Segretario esecutivo del UNCCD – per evitare la perdita di diversità biologica e ecosistemi preziosi e raggiungere tutti gli altri obiettivi di sviluppo sostenibile. Ma, se c’è volontà politica, possiamo cambiare la vita di miliardi di persone in tutto il mondo che subiscono l’impatto negativo della desertificazione. E possiamo rivitalizzare quegli ecosistemi che stanno collassando per le troppe trasformazioni del territorio e la gestione insostenibile”.
Aiutare i paesi a dare uno stop al degrado del suolo (Land Degradation Neutrality) è l’obiettivo della COP14. L’assemblea di esperti mondiali intende fornire gli strumenti per farlo – dati e informazioni scientifiche affidabili – nonché risorse adatte.
Anna Luise dell’Ispra partecipa alla Conferenza nella delegazione italiana e rappresenta i paesi europei nell’Ufficio di Presidenza del Committee for the Review of the Implementation of the Convention (CRIC), l’organo sussidiario che verifica l’effettiva realizzazione degli obiettivi della UNCCD. Luise ha presentato a Delhi il lavoro svolto dal Comitato di controllo: un bilancio nel complesso positivo quello osservato dall’organo di verifica della COP14, grazie alle molte azioni già avviate dai Paesi per fermare il degrado del suolo e lanciare programmi di rivitalizzazione.
La presenza a Delhi di tanti decisori politici fa sperare in nuovi impegni globali contro la desertificazione. Tanti i temi all’ordine del giorno di cui si discuterà fino al 13 settembre in India: siccità, proprietà della terra, ripristino degli ecosistemi, cambiamenti climatici, salute, tempeste di sabbia e polvere, città del futuro, investimenti finanziari e ruoli di giovani.