Gli accertamenti per valutare la conformità progettuale e autorizzativa delle discariche in fase di realizzazione o di chiusura vengono svolti da Arpa, rientrando nella più ampia competenza dei controlli sugli impianti oggetto di Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA). Solo l’esito positivo di questi accertamenti permette di dare il via libera all’apertura e alla gestione post-operativa a seguito della chiusura definitiva dell’impianto.
In Lombardia i rifiuti speciali conferiti in discarica sono circa 8,9 milioni di tonnellate, pari al 5 per cento del totale gestito a livello nazionale (circa 177 milioni di tonnellate), mentre quelli urbani sono circa 5,2 milioni di tonnellate, pari al 17,8 per cento del quantitativo prodotto a livello nazionale (circa 29,1 milioni di tonnellate): questo dall’ultimo rapporto di ISPRA sui rifiuti speciali e urbani.
Il ricorso alle discariche per smaltire i rifiuti è un tema delicato per le amministrazioni locali, soprattutto in un contesto legato alla transizione ecologica, che faticano a coinvolgere con serenità i cittadini. Gli Enti locali, infatti, devono governare il territorio tenendo conto delle complessità ambientali e sociali, ma la realtà è che è impossibile garantire una corretta gestione dei rifiuti che non includa, anche se come soluzione residuale, questo tipo di impianti. Una corretta gestione dei rifiuti in tutte le sue fasi, inclusa la pianificazione dei siti di smaltimento, è l’unico modo per limitare il più possibile l’instaurarsi di situazioni di emergenza che favoriscano infiltrazioni malavitose e il conseguente proliferare di illeciti.
L’unica soluzione da percorrere, dal momento che non è ancora possibile fare a meno delle discariche, è quella di garantire ai cittadini che gli impianti vengano costruiti, gestiti e poi chiusi secondo la normativa vigente, in modo da impedire nel breve e nel lungo periodo rischi per l’ambiente, la salute, ma anche limitare il più possibile gli eventuali disagi in fase di gestione dell’impianto.
Dal 2011, le metodologie di verifica svolte dal personale dell’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente della Lombardia sono standardizzate in una specifica procedura redatta allo scopo di uniformare tali controlli su tutto il territorio regionale. Questa procedura è applicata a tutte le discariche di rifiuti pericolosi e non pericolosi soggette ad Autorizzazione Integrata Ambientale. In estrema sintesi, i controlli previsti si prefiggono di verificare la conformità di ciò che viene realizzato rispetto a quanto preventivamente autorizzato. Per questo vengono eseguiti, seguendo l’avanzamento dei lavori, gli accertamenti pertinenti per ciascuno strato costruttivo.
Alla base del processo di verifica, risulta fondamentale ricostruire in modo preciso, tramite rilievi topografici, l’impronta e la sagoma del manufatto, incluse le pendenze di fondo e degli argini. I rilievi topografici consentono inoltre di verificare gli spessori dei singoli strati ed effettuare calcoli di volume.
Per quanto riguarda la verifica delle prestazioni dei materiali utilizzati per la costruzione dell’impianto, vengono condotte prove geotecniche sul campo (prove di carico e prove di densità), in laboratorio (test granulometrici e calcolo dei coefficienti di permeabilità). In aggiunta, quando l’Agenzia ritiene sia necessario, possono essere prelevati dei campioni da analizzare nei propri laboratori chimici. Al completamento dei lavori di allestimento si verifica il funzionamento della rete di drenaggio del percolato, nonché di tutti gli impianti a servizio dei lotti in apertura o chiusura (impianto captazione biogas o eventuale ricircolo del percolato). Tutti gli accertamenti sono integrati dalle opportune verifiche documentali.
Infine, sia in fase di gestione operativa sia post-operativa, le discariche sono oggetto di visite ispettive periodiche e straordinarie da parte dei competenti dipartimenti territoriali di Arpa.