Finalmente un sistema nazionale per meteo e clima

Dei tredici esperti componenti del Comitato di indirizzo previsti nel decreto successivo alla legge di istituzione dell’agenzia ItaliaMeteo, tra i rappresentanti regionali designati, quattro sono in forza nelle Arpa, ai quali si aggiungono due rappresentanti dell’Ispra. Si tratta di un importante riconoscimento del ruolo del Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente (Snpa) nel quadro che va delineando il primo servizio meteorologico e climatologico nazionale civile. L’editoriale in Ecoscienza 1/2018.

Nella legge di bilancio 2018, è stata istituita l’Agenzia nazionale per la meteorologia e la climatologia (ItaliaMeteo). L’esigenza di dotare il nostro paese di un Servizio meteorologico e climatologico nazionale civile, paragonabile per funzioni istituzionali, compiti e attività a quello degli altri paesi europei avanzati, è sentito da molti anni dagli operatori del settore. Nel corso degli anni, per lo svolgimento di alcuni compiti, al Servizio meteorologico dell’Aeronautica militare, che garantisce da sempre le funzioni di assistenza al volo e dispone di risorse limitate rispetto a quelle complessive e necessarie a un servizio meteorologico moderno, si sono progressivamente aggiunti i Servizi meteorologici regionali, molti dei quali inclusi nelle Arpa.
Inoltre, alcune funzioni con caratteristiche di “servizio” sono state sviluppate da enti di ricerca o agenzie nazionali: è questoil caso di alcuni servizi di climatologia operativa che fanno capo all’Ispra, in collaborazione con gli organismi nazionali e regionali titolari delle principali reti di monitoraggio meteo climatico in Italia.
Sotto l’aspetto legislativo, si è cercato in questi anni di creare un vero e proprio Sistema meteorologico distribuito sulla falsariga di un modello a rete tipico del Sistema di protezione civile e del Sistema nazionale delle agenzie ambientali (Snpa). Un importante elemento di novità che ha fatto da “catalizzatore” nel rilanciare il tema del Servizio meteorologico e climatologico nazionale, è stata la scelta di Bologna, con il forte sostegno delle istituzioni italiane, quale nuova sede del data centre del Centro europeo per la previsione a medio termine (Ecmwf ), che, tra l’altro, farà fronte non soltanto alle necessità di calcolo relative alle funzioni tradizionali del Centro europeo stesso, ma anche a quelle inerenti ai servizi Climate Change e Atmosphere del programma Copernicus dell’Unione europea. Di conseguenza, nella legge di bilancio 2018, è stata istituita l’Agenzia nazionale per la meteorologia e la climatologia (ItaliaMeteo).
Dei tredici esperti del Comitato di indirizzo previsti nel decreto successivo,
i sei rappresentanti regionali sono stati designati dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome e quattro di essi sono in forza nelle Arpa; a comporre la rappresentanza del Snpa all’interno del Comitato, si aggiungono le designazioni di due rappresentanti dell’Ispra (ndr: gli autori di questo articolo). Nell’insieme si tratta di un importante riconoscimento del ruolo istituzionale del Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente (Snpa), nonché dell’elevato livello professionale raggiunto in questi anni dai servizi di meteorologia operativa erogati dal Sistema, sia attraverso i propri nodi territoriali collocati sul territorio nazionale, che attraverso il nodo nazionale.
Alle Arpa, che lavorano in rete secondo standard di servizio e tecnico scientifici di assoluta eccellenza, sono affidati, tra l’altro, i Servizi meteorologici regionali più avanzati del paese, che realizzano prodotti previsionali, informativi e di monitoraggio rivolti a importanti settori di attività: dalla protezione civile al turismo, dall’agricoltura alla gestione delle infrastrutture, dal turismo alla gestione dei grandi eventi.
Nella visione del Snpa e nello spirito della legge 132/2016, l’istituzione dell’agenzia ItaliaMeteo rappresenta indubbiamente un’opportunità preziosa e indifferibile per mettere a sistema, valorizzare, condividere e coordinare tutte le attività di meteorologia e climatologia operative in essere e da completare o sviluppare tempestivamente, in un’ottica e con le finalità di un servizio pubblico rivolto a tutti. Le reti di monitoraggio meteo climatico (in situ e di remote sensing), i sistemi e i modelli di previsione meteorologica (dal nowcasting alle previsioni a breve e medio termine, alle previsioni stagionali) trarranno sicuramente un beneficio significativo dalla costituzione dell’Agenzia.
Un forte impulso verrà dato anche all’attività di ricerca sulla meteorologia e sulla climatologia. La scommessa sarà quella di valorizzare le figure professionali, di livello internazionale, e le strutture esistenti costruendo un percorso che veda il nostro paese sempre più un punto di riferimento all’interno del sistema europeo.

Alessandro Bratti, direttore generale Ispra
Franco Desiato, responsabile Area monitoraggio qualità dell’aria e climatologia operativa di Ispra

 

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