Per troppi anni è stata la ‘Cenerentola’ dell’ambiente. Oggi la biodiversità diventa protagonista della Giornata Mondiale 2020 e si prepara a salire sul palcoscenico nel 2021, a febbraio, quando la Cina ospiterà un summit mondiale per la biodiversità. Obiettivo, arrivare ad un accordo globale come quello raggiunto a Parigi per il clima e fermare la grave perdita di flora e fauna che si registra a livello globale.
L’Europa si presenterà all’appuntamento del 2021 con la strategia varata lo scorso 22 maggio, proprio nella Giornata della biodiversità, e con i preoccupanti trend diffusi dall’Agenzia Europea nel rapporto SOER. La situazione italiana è stata invece fotografata dall’Ispra nell’Annuario 2019, presentato pochi giorni fa. In Italia come in Europa sono tante le specie animali estinte o a rischio, innumerevoli i fattori di pressione su quelli vegetali. Bene invece le aree protette: quelle italiane sono tra le migliori in Europa per la gestione.
“L’Italia ha spinto perché l’Europa varasse la recente strategia sulla biodiversità – ha spiegato il ministro dell’ambiente Sergio Costa nel corso della web conference organizzata dall’Ispra il 5 giugno – Non a caso nello stesso giorno è stata lanciata dalla UE anche la Farm to fork la strategia che lega l’ambiente alla produzione agricola. Finalmente si inizia ad avere una visione olistica, complessa, anche insieme al clima. L’Unione europea si presenta con questi due documenti ai negoziati in Cina nel febbraio 2021″.
I negoziati sulla biodiversità globale dovranno decidere come tutelare flora e fauna, ma anche la produzione agricola e tutto il vasto mondo legato alla biodiversità. Settore agroalimentare che durante il lockdown ha mostrato la sua importanza per la popolazione.
“In una fase come quella dell’emergenza sanitaria, in cui nulla era normale, la filiera alimentare ha mostrato il suo ruolo strategico. Settore che è storia, tradizione, tutela del territorio e del paesaggio – ha ricordato il ministro delle politiche agricole Teresa Bellanova – L’agroalimentare non è da archiviare come qualcosa di arretrato o del passato. Ha bisogno di innovazione e dell’apporto di tanti giovani ben formati e con una sensibilità per l’ambiente”. La sostenibilità nell’agricoltura, secondo la Bellanova, passa soprattutto dal valorizzare il lavoro agricolo e tutelare il reddito. “Il buon cibo sulle nostre tavole è ‘macchiato’ se non combattiamo caporalato e sfruttamento. Per questo ho voluto fortemente la norma sulla regolarizzazione dei tanti che lavorano in questo settore”. Produrre buon cibo e in quantità sufficiente per tutti è, per la ministra, la grande sfida italiana ed europea da affrontare oggi.
Una valorizzazione dell’agricoltura che passa necessariamente dalla tutela della biodiversità. I numeri diffusi dall’Ispra ne descrivono la crisi a chiare lettere, a partire dal fenomeno dell’estinzione di tante specie: delle 672 di vertebrati italiani (di cui 576 terrestri e 96 marine), 6 sono ormai estinte in Italia e 161 sono a rischio estinzione (di cui 138 specie terrestri e 23 specie marine), pari al 28% delle specie valutate. Nei diversi gruppi di vertebrati terrestri e marini, la percentuale di rischio di estinzione passa dal 2% nei pesci ossei marini, al 19% nei rettili, 21% nei pesci cartilaginei, 23% nei mammiferi, 29% negli uccelli nidificanti, 36% negli anfibi, fino al 48% nei pesci ossei di acqua dolce.
Cambiamenti climatici e consumo del suolo mettono a rischio la sopravvivenza della fauna come anche delle specie vegetali. Su queste ultime influisce la modifica dei sistemi naturali, lo sviluppo agricolo e residenziale, il disturbo antropico.
“Dopo le indicazioni dell’Europa e i recenti dati diffusi dall’Ispra ci sono tutte le premesse per discutere e ragionare di norme a tutela della biodiversità con il decisore politico” ha dichiarato Stefano Laporta, presidente di Ispra ed Snpa. Italia ed Europa devono affrontare sfide urgenti per Alessandro Bratti, direttore generale Ispra: diminuire uso pesticidi, fermare declino impollinatori, verde nelle grandi città, politiche agricole comunitarie.
“Il punto è come verificare che le politiche incidano sul Paese – precisa Bratti – è necessario stabilire indicatori e lavorare sulla reportistica, introducendo sistemi innovativi”. Gli enti di ricerca italiani, ricorda Laporta, stanno lavorando ad un documento dedicato alla sostenibilità che indirizzi la ripresa del Paese. Proprio di innovazione e ruolo della ricerca ha parlato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, affermando che “oggi, per uscire dalle difficoltà che ci troviamo di fronte, è proprio della ricerca ciò di cui abbiamo estremo bisogno insieme a politiche lungimiranti che sappiano immaginare e rendere accessibile un futuro prossimo di prosperità sostenibile”.
(ARP)