Cresce la produzione di rifiuti speciali, responsabile soprattutto il settore delle costruzioni e demolizioni. Meno in discarica, più a recupero di materia. Tutti dati dell’Ispra sui rifiuti speciali relativi al 2015.
Da quest’anno, come per quelli urbani, i dati sulla produzione e gestione dei rifiuti speciali in Italia sono consultabili sul sito web del Catasto Rifiuti dell’Ispra.
La copertura temporale riguarda gli anni 2014 e 2015 e la consultazione può essere effettuata a vari livelli di disaggregazione, a partire dalle informazioni su
scala nazionale e per macroarea geografica, sino ad arrivare ai dati di dettaglio regionale.
La XVI edizione del Rapporto Rifiuti Speciali dell’Ispra fornisce, come ogni anno, il quadro dettagliato e aggiornato sulla produzione e gestione dei rifiuti speciali in Italia. Dal report emerge che la produzione nazionale di rifiuti speciali nel 2015 è aumentata (+2,4% rispetto al 2014) e si attesta a poco più di 132,4 milioni di tonnellate. Crescono meno quelli non pericolosi (+2,3%, pari a oltre 2,8 milioni di tonnellate) mentre i rifiuti speciali pericolosi aumentano del 3,4%, pari a 300 mila tonnellate.
A incidere maggiormente sull’aumento della produzione, sono i rifiuti speciali non pericolosi del settore delle costruzioni e demolizioni (43,9%) mentre il contributo più significativo alla produzione di rifiuti speciali pericolosi è determinato dal settore manifatturiero (39,2% del totale), corrispondente a quasi 3,6 milioni di tonnellate.
Rispetto all’anno precedente, nel 2015 le discariche destinate allo smaltimento dei rifiuti speciali sono diminuite di 28 unità. A livello nazionale, i rifiuti speciali smaltiti in discarica sono 11,2 milioni di tonnellate: 9,9 milioni di tonnellate di rifiuti non pericolosi (88,5%) e 1,3 milioni di tonnellate di rifiuti pericolosi (11,5%). In generale, una diminuzione del totale smaltito in discarica, a livello nazionale, pari a 200 mila tonnellate (-1,8%).
Nel 2015 è in diminuzione del 2,9%, rispetto al 2014, la quantità totale di rifiuti speciali esportata all’estero (in tutto 3,1 milioni di tonnellate, di cui 2,2 milioni di tonnellate sono non pericolosi, 955 mila tonnellate sono pericolosi); in particolare, tali rifiuti, provengono da impianti di trattamento dei rifiuti e sono inviati principalmente in Germania. I rifiuti speciali importati da altri Paesi sono invece diminuiti del 6,6% e provengono soprattutto da Germania e Ungheria.
Sul sito web dell’Ispra il rapporto completo “Rapporto Rifiuti Speciali – Edizione 2017”.