La natura si riprende i suoi spazi, anche sui litorali. In assenza dell’uomo a causa del lockdown, alcune specie di avifauna hanno fatto delle spiagge l’habitat su cui nidificare. Un’abitudine nuova, che porta con sè diversi problemi e che, se non tutelata, potrebbe compromettere la riproduzione di diverse specie.
Non sappiamo ancora come si svolgerà per i bagnanti la prossima stagione balneare, ma sicuramente inizieranno a breve i lavori di pulizia e manutenzione dei litorali. Operazioni che dovranno tener conto della presenza di tanti nidi di Beccaccia di mare (Haematopus ostralegus) o di Fratino (Charadrius alexandrinus), specie che quest’anno hanno utilizzato per la riproduzione non solo le aree protette ma anche i litorali normalmente usati dall’uomo. Peccato che per le prime esistessero norme ben precise per proteggere i nidi, mentre per le spiagge non ne esistono di simili.
Per tale ragione, Ispra ha condiviso l’appello delle associazioni ambientaliste affinchè alle attività di pulizia delle spiagge si affianchino anche quelle di monitoraggio delle nidificazioni in atto. A breve l’Istituto rilascerà un protocollo operativo per attivare sistemi di allerta e risposta per la tutela dell’avifauna costiera.