Augusta (SR) – Avviate a settembre le attività di campo per aggiornare le concentrazioni di contaminanti, il fine è quello di valutare eventuali interventi per il recupero dei sedimenti marini della Rada di Augusta.
ARPA Sicilia con il coordinamento dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), sta conducendo il campionamento dei sedimenti marini dei fondali attraverso l’uso di un box corer – strumento utilizzato per prelevare la parte superficiale del fondale marino in un box metallico.
Le operazioni sono eseguite nell’ambito della Convenzione tra Regione Siciliana, Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e ISPRA che vede – oltre la partecipazione del personale dell’Unità Operativa “Oceanografia e mezzi nautici” di ARPA Sicilia – il contributo operativo e analitico del Consiglio Nazionale delle Ricerche – Istituto per lo studio degli impatti antropici e sostenibilità in ambiente marino (IAS-CNR) e dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS).
Il piano operativo, alla ricerca di inquinanti nei sedimenti
Il piano operativo include la ricerca di specifici inquinanti nei sedimenti e lo studio della loro migrazione dal fondale agli organismi presenti nell’area. Una volta concluse le operazioni sui sedimenti, verranno avviate campagne di pesca scientifica all’interno e all’esterno della rada, oltre a un monitoraggio tramite organismi filtratori come i molluschi bivalvi (mussel watch).
Queste attività rappresentano un passo importantissimo per la conoscenza dello stato ambientale dell’importante sito di interesse nazionale siciliano.
Vincenzo Infantino, Direttore Generale di ARPA Sicilia “La collaborazione istituzionale rappresenta uno degli strumenti fondamentali per garantire la tutela dell’ambiente e della salute pubblica. L’avvio delle attività congiunte tra ARPA Sicilia e ISPRA per l’aggiornamento dei valori di intervento nella Rada di Augusta segna un importante passo avanti nella gestione e nel monitoraggio della qualità ambientale del nostro territorio“.