Ispra si unisce per la prima volta all’accordo di partenariato con le istituzioni di ricerca italiane: obiettivo è lavorare congiuntamente per il miglioramento della produzione alimentare sostenibile e la nutrizione nei Paesi in via di sviluppo.
“Con grande soddisfazione, per il primo anno, Ispra firma un Memorandum di Intesa con FAO insieme ad altri 3 importanti enti di ricerca italiani – ha dichiarato il presidente dell’Ispra Stefano Laporta – Con l’Istituto è rappresentato tutto il Sistema Nazionale per la Protezione Ambientale: ciò significa coniugare il quadro internazionale e nazionale con quello locale delle nostre Agenzie regionali. La sottoscrizione da parte di ISPRA ed SNPA dell’accordo consente una maggiore sinergia con FAO e offre nuove competenze sui temi ambientali. In collaborazione con l’Organizzazione, approfondiremo i legami tra agricoltura e cambiamenti climatici, nutrizione e qualità del cibo, prodotti agricoli ed economica circolare, gestione delle acque e del suolo, protezione degli ecosistemi. Questo accordo ci porterà a condividere l’esperienza maturata da Ispra e da tutto SNPA in 25 anni di lavoro in campo ambientale”.
Attraverso il partenariato, negli ultimi tre anni la FAO e le istituzioni di ricerca italiane hanno organizzato congiuntamente seminari su una grande varietà di argomenti relativi alla sostenibilità agricola, come i suoli, i legumi e l’acqua e la gestione energetica per i sistemi alimentari. I partner si sono anche impegnati in attività riguardanti la sicurezza alimentare, le quali hanno fornito dati scientifici per il Codex Alimentarius. L’agenzia ONU e le istituzioni di ricerca italiane hanno collaborato con successo per la promozione di diete salutari e di una buona nutrizione.
“Con questo nuovo accordo di cooperazione ad ampio raggio, l’Italia si posiziona tra gli Stati Membri più qualificati nel sostenere la leadership dell’Organizzazione nel campo dell’innovazione agricola per gli agricoltori famigliari e piccoli proprietari terrieri. Trasformiamo insieme l’agricoltura e i sistemi alimentari per renderli sostenibili in modo innovativo!” ha dichiarato l’Ambasciatore Pierfrancesco Sacco, Rappresentante Permanente della Repubblica Italiana presso le Organizzazioni Internazionali a Roma durante la sottoscrizione del partenariato.
Si prevede che la popolazione mondiale raggiungerà quasi 10 miliardi di persone entro il 2050. Al fine di soddisfare la domanda prevista, la FAO stima che la produzione agricola dovrà aumentare del 50% rispetto ai livelli del 2012. La ricerca scientifica svolgerà un ruolo cruciale nell’aiutare gli Stati a trovare il giusto equilibrio tra un aumento della produttività agricola basato su una produzione intensiva e una gestione sostenibile delle risorse naturali.
“Le migliori istituzioni di ricerca italiane possono offrire agli Stati membri le competenze specialistiche necessarie per gestire le loro risorse naturali e sistemi alimentari in modo sostenibile, contribuendo a sostenere la FAO nella sua missione di sconfiggere la fame entro questa generazione”, ha aggiunto Maria Helena Semedo, Vice-Direttore Generale della FAO e Coordinatore Risorse Naturali durante la cerimonia di firma a Roma, ospitato dalla FAO.
Tra i prossimi appuntamenti ufficiali, il Simposio internazionale della FAO sull’innovazione agricola per l’agricoltura familiare che si terrà a Roma a novembre di quest’anno.