Riunite a Bruxelles il 6 e 7 giugno le Autorità nazionali di sicurezza nucleare dell’Unione Europea per la quinta Conferenza ENSREG (European Nuclear Safety Regulators Group). E’ l’Italia quest’anno a presiedere l’incontro, che si svolge ogni due anni: un’opportunità per confrontarsi sulle principali questioni relative agli impianti nucleari presenti in Europa. In qualità di coordinatore della consulta del nuovo Ispettorato per la sicurezza nucleare e la radioprotezione (ISIN), attivo in Italia dall’agosto 2018, Stefano Laporta ha aperto i lavori della due giorni ospitata nell’edificio Charlemagne della Commissione europea.
“Nell’UE a 28 (più la Svizzera) ci sono 5 reattori in costruzione, 127 reattori in funzione, 91 in modo permanente – ha ricordato Laporta introducendo l’incontro – Guardando a questi numeri, vediamo già oggi la crescente esigenza di gestire correttamente l’invecchiamento degli impianti esistenti e di condurre in sicurezza, in una prospettiva di lungo termine – le operazioni di disattivazione in Europa e in tutto il mondo”.
Dalle informazioni fornite dagli Stati membri, occorreranno circa 45-50 miliardi di euro per l’estensione della durata dei reattori operativi entro il 2050 e circa 253 miliardi di euro saranno necessari per la disattivazione nucleare e la gestione dei residui radioattivi fino al 2050, compresi i dati geologici profondi costi di smaltimento.
Guardando al più ampio contesto internazionale, attualmente sono in funzione nel mondo 452 reattori (il 60% di questi ha una durata media superiore a 30 anni), 54 nuovi impianti sono in costruzione, mentre 152 risultano fermi in modo permanente.
La conferenza ENSREG si pone, quindi, come un’opportunità per tutte le parti direttamente coinvolte nel campo nucleare, di riferire, in modo semplice e trasparente, non solo sui miglioramenti realizzati nel campo della sicurezza, ma anche sui bisogni nascenti e le relative soluzioni per rendere le attività nucleari più sicure.
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