In un articolo pubblicato sul Rapporto Ambiente Snpa edizione 2018, alcuni ricercatori di Ispra hanno preso in considerazione uno degli indicatori fondamentali per gli studi di climatologia marina, la temperatura superficiale del mare (Sea Surface Temperature – SST).
I dataset, inizialmente limitati per copertura spaziale e temporale, hanno visto un continuo aumento della quantità di informazione acquisita. Le osservazioni sistematiche delle temperature nei mari italiani sono iniziate nei primi anni del ‘900 attraverso apposite campagne di misura in situ da navi oceanografiche, in anni più recenti attraverso sensori automatici collocati a bordo di boe e piattaforme in mare (temperatura misurata nella massa d’acqua ma in superficie, definita di tipo “bulk”) e più di recente attraverso tecniche di remote sensing mediante satelliti per l’osservazione della Terra, che consentono l’acquisizione del dato ad alta risoluzione; tuttavia i satelliti, sia ad infrarossi che a microonde, forniscono un valore di SST intrinsecamente diverso dal valore di SST misurato in situ, in quanto riferito ad uno strato superficiale di pochi millimetri (temperatura di tipo “skin”).
La comparazione e la combinazione delle serie storiche ottenute con le diverse tecniche di misurazione è un’operazione particolarmente delicata, ma consente di ridurre per il futuro l’incertezza della metodologia di osservazione adottata indirizzando alla scelta di dataset di osservazioni integrati.
Dopo una dettagliata descrizione dei dati utilizzati, l’articolo commenta le serie medie annuali della temperatura media superficiale del Mar Adriatico, del Mar Ionio e del Mar Tirreno.
Il trend della temperatura nel Mar Tirreno mostra una iniziale riduzione seguita da un innalzamento negli ultimi 10 anni rispetto alla media complessiva del periodo 1961-2016, pari a circa 19°.
L’articolo poi continua descrivendo le serie delle anomalie medie annuali (cioè delle differenze tra il valore di ciascun anno e il valore normale di riferimento 1961-1990), dal 1961 al 2016, ed i trend riscontrati.
Quindi la temperatura è sostanzialmente stabile, grazie dell’informazione
Ha ragione, è inutile fare terrorismo mediatico con la temperatura superficiale dei mari, è solo un effetto secondario.
Il principale effetto si riscontra nel numero di cervelli bolliti presenti nella società.
Mi sembra che i cervelli cotti siano quelli dei negazionisti climatici, che si ostinano a perdere tempo quando praticamente tutto il mondo scientifico è oramai in accordo sull’origine del riscaldamento globale e sul fatto che proprio il Mediterraneo sia uno dei bacini più colpiti dagli effetti del riscaldamento delle acque, che ogni anno batte tutti i record precedenti.