Al patrimonio forestale e alla sua gestione, oggi più di ieri, è richiesta una performance sempre più articolata e sempre più carica di responsabilità. Per questo la rivista scientifica dell’Ispra “Reticula” ha deciso di dedicare il nuovo numero monografico al tema “La forestazione per la connettività ecologica e la resilienza territoriale ai cambiamenti climatici”.
Una buona gestione del patrimonio forestale e alla sua performance sono legati, solo per citare gli esempi più rilevanti, gran parte degli obiettivi di adattamento e mitigazione agli effetti dei cambiamenti climatici, ma anche di arresto della perdita di biodiversità e di mitigazione al dissesto idrogeologico.
Gli articoli presenti all’interno del numero illustrano esperienze di applicazione di buone pratiche e di ricerca applicata che ruotano intorno alla conservazione e valorizzazione del patrimonio forestale esistente e alla pianificazione e gestione forestale in senso generale. L’intento, in linea con la mission di Reticula, è di favorire una proficua riflessione per una gestione sostenibile e condivisa di questi ecosistemi ed un confronto su questi temi tra le diverse professionalità coinvolte (dal mondo della ricerca alle libere professioni, alle Pubbliche amministrazioni) anche alla luce delle sfide imposte dai cambiamenti climatici in atto e dal depauperamento della biodiversità.
I vari articoli toccano diversi campi di applicazione, che in alcuni casi, per i non addetti ai lavori, potrebbero sembrare lontani da questo ambito disciplinare, ma che crediamo aiuteranno il lettore a costruirsi un’idea di una gestione forestale innovativa ed etica che sia in linea con le prospettive delle nuove normative che riguardano il patrimonio forestale (TUFF, Strategia Nazionale Forestale, Decreto clima) nonché le possibilità di finanziamento previste a livello europeo e nazionale (New Generation EU e Recovery fund).
In definitiva una panoramica, seppur parziale e sintetica, di ciò che rappresenta e rappresenterà sempre più nel futuro la gestione forestale con l’auspicio che un domani, svincolata da rigide classificazioni tecniche e scientifiche e da altrettanto rigidi confini operativi delle figure professionali ad essa dedicate, conquisti una posizione imprescindibile nelle politiche ambientali in Italia e in ogni angolo del Pianeta.
(foto: Archivio Ispra)