“Ciao, come ti chiami? Che lavoro fai?”. Alla domanda fuori campo della bimba rispondono Chiara, Michela, Umberto e Paolo dell’Ispra:”Il biologo marino!”.
In un simpatico video realizzato da Marco Pisapia, i ricercatori dell’Ispra spiegano all’intervistatrice in erba cosa accade alla plastica quando finisce in mare, le conseguenze sull’ambiente naturale e quale lavoro svolge il biologo.
“Gocce di civiltà in un mare di plastica” è il titolo del video realizzato dall’Ispra per i più giovani. E’ una delle iniziative di educazione ambientale messe in campo dall’Istituto per spiegare i problemi legati alla nuova emergenza ambientale che colpisce i nostri mari e le spiagge.
I rifiuti in plastica costituiscono un problema ambientale ormai noto. Ne troviamo di ogni tipo, colore, forma e dimensione sulle nostre spiagge. Spiegare ai più giovani quali sono gli effetti sull’ecosistema e quali abitudini assumere per far sì che la quantità di plastica si riduca è l’obiettivo del progetto di educazione ambientale dell’Ispra.
“Prevenire e riciclare, c’è di mezzo il mare” lo slogan della campagna. Le attività prevedono laboratori a scuola e in spiaggia, nei quali si spiegherà agli studenti la storia e gli effetti dal materiale che maggiormente ha rivoluzionato la vita e il modo di pensare dell’uomo. Si forniranno, inoltre, spunti di riflessione per una maggiore consapevolezza al rispetto dell’ambiente marino, a come trattare i rifiuti e ad un cambiamento delle abitudini inerenti l’utilizzo quotidiano della plastica.
Le prime giornate di laboratorio si sono svolte nelle scorse setimane a Roma in piazza del Campidoglio e a Villa Borghese.