La riduzione della perdita e dello spreco di alimenti è considerata dalle Nazioni Unite e da molte istituzioni internazionali come una delle principali strade per procedere verso la tutela dell’ambiente e per il benessere dell’umanità.
Ciò è riaffermato anche dall’Agenda 2030 dell’ONU per lo Sviluppo Sostenibile. È ormai evidente che lo spreco alimentare è un determinate chiave, inter alia, della perdita di biodiversità, dell’accumulo di gas-serra in atmosfera, dello spreco e inquinamento dell’acqua, del suolo e di altre risorse.
Sulla base della letteratura e dei dati esistenti, con un’indagine sulle principali esperienze di successo, si fornisce una visione d’insieme dei nessi tra temi ambientali e altri aspetti, quali la sicurezza e la sovranità alimentare, lo sviluppo territoriale, la bioeconomia.
Il rapporto ISPRA propone una definizione sistemica dello spreco alimentare fornendo dati e informazioni sulla dimensione e sugli effetti ambientali, a scala nazionale, europea e sovranazionale. Sono indagate le cause che lo producono ed emergono differenti quantità in base alla struttura dei sistemi alimentari. Oltre alle azioni di recupero e riciclo delle eccedenze, lo studio evidenzia la necessità di dedicare maggiore attenzione alla prevenzione strutturale per ridurre a monte la formazione delle eccedenze e i conseguenti sprechi. Molte proposte sono estesamente trattate e finalizzate a una strategia complessa di trasformazione dei sistemi alimentari per favorire la resilienza ecologica.
Un pensiero su “Spreco alimentare: un approccio sistemico per la prevenzione e la riduzione strutturali”