Presentato il 6 luglio a Roma, il documento Istat “Rapporto SDGs 2018. Informazioni statistiche per l’Agenda 2030 in Italia. Prime analisi” presenta un aggiornamento e un ampliamento degli indicatori già diffusi in tre occasioni a partire da dicembre 2016, oltre a un’analisi del loro andamento tendenziale per il monitoraggio dei progressi verso gli Obiettivi di sviluppo sostenibile indicati nell’Agenda Onu 2030 (SGDs).
Con il Rapporto SDGs 2018. Informazioni statistiche per l’Agenda 2030 in Italia. Prime analisi” dell’Istat, il panorama statistico riferito allo sviluppo sostenibile in Italia arriva a 117 indicatori Un-Iaeg-SDGs e 235 misure nazionali. La maggior parte degli indicatori individuati riesce ad analizzare l’andamento tendenziale nel lungo termine (10 anni) e nel medio termine (quinquennio 2006-2011 e ultimo quinquennio 2011-2016), consentendo di delineare un primo quadro statistico di sintesi:
- Sono positivi gli sviluppi tendenziali di lungo periodo per i Goal 4 (istruzione di qualità), 9 (imprese, innovazione e infrastrutture) e 12 (produzione e consumo responsabili)
- Risultano evidenti gli effetti della crisi nel primo quinquennio, con un maggior numero di indicatori in peggioramento, per gli Obiettivi 1 (sconfiggere la povertà), 7 (energia pulita e accessibile), 8 (lavoro dignitoso e crescita economica), 11 (città e comunità sostenibili)
- Nel quinquennio 2011-2016 si attenuano le variazioni fortemente negative presenti nei Goal 1, 3 (salute e benessere) e 11, mentre presentano variazioni leggermente positive i Goal 4, 5 (parità di genere), 7, 9 e 12.
- Rimangono invariati i Goal 8, 10 (ridurre le disuguaglianze) e 16 (pace, giustizia e istituzioni solide).
Le parole acqua, clima e risorse caratterizzano, principalmente, i goal di impronta ambientale. Queste parole ricorrono nel goal 6 (Acqua pulita), nel goal 13 (Agire per il clima), nel goal 14 (La vita sott’acqua) e nel goal 15 (La vita sulla terra). Non sono presenti, invece, nel goal 4 (Istruzione di qualità), nel goal 10 (Ridurre le disuguaglianze) e nel goal 16 (Pace, giustizia e istituzioni forti), pag. 235 del rapporto.
L’analisi Istat considera poi le informazioni contenute nei metadati Un-Iaeg-SDGs per definire i legami tra gli indicatori ed esplicitarne le interazioni. “La prossima sfida”, secondo Angela Ferruzza di Istat “sarà produrre più indicatori a livello territoriale e disaggregati per le città”.
Altre risorse
Le nuove sfide dello sviluppo sostenibile Ecoscienza 5/2017