La Rete ‘ Comunicazione e informazione’ Snpa, nella sua riunione del 12 aprile 2019 ha deciso di aderire al Manifesto della comunicazione non ostile per la Pubblica amministrazione.
La Rete Comunicazione e informazione del Sistema nazionale di protezione dell’ambiente, infatti, è consapevole che la Pubblica amministrazione è uno degli attori chiave della società contemporanea e può svolgere un ruolo fondamentale a favore di comportamenti rispettosi e civili, un ruolo che richiede un impegno di responsabilità condivisa.
La Rete considera il Manifesto della comunicazione non ostile uno strumento efficace in grado di promuovere consapevolezza e di sensibilizzare le persone e le organizzazioni sui comportamenti comunicativi in generale e sui social media.
il “Manifesto della comunicazione non ostile” è stato scritto a più mani da una community trasversale di oltre 300 tra giornalisti, manager, politici, docenti, comunicatori e influencer con l’obiettivo di ridurre, arginare e combattere i linguaggi negativi che si propagano facilmente in Rete.
Community che ha poi dato vita a Parole O_Stili, un’associazione no profit che vuole sensibilizzare, responsabilizzare ed educare gli utenti della Rete a praticare forme di comunicazione non ostile, far riflettere sulla non neutralità delle parole e sull’importanza di sceglierle con cura.
Parole_Ostili_a4_orizzontale-4La Rete, pertanto, condividendo i principi e le diverse declinazioni del Manifesto, in particolare quella per la Pubblica amministrazione, vi aderisce e si impegna a osservarli e a promuoverli.
Alla pubblica amministrazione non si chiede, ormai, solo di essere trasparente oppure di utilizzare internet per consentire di fruire di servizi on line semplici e di qualità. Nell’era dell’open government, le amministrazioni si devono aprire alla partecipazione con i cittadini e le imprese in modo da assicurare di fornire soluzioni efficaci ai problemi della comunità. E, sempre più spesso, la collaborazione passa dal web: consultazioni, petizioni, dialogo sui social network.
Ma la partecipazione, per essere proficua, deve passare dal rispetto reciproco tra tutti i soggetti coinvolti nel processo.