In seguito al tragico incidente che ha interessato la centrale idroelettrica di Enel Green Power di Bargi (BO) il 9 aprile 2024, causando la morte di 7 persone e il ferimento di altre 5, Arpae ha attivato da subito il proprio personale tecnico a supporto delle attività di protezione civile e in raccordo con i Vigili del fuoco e per le verifiche del potenziale inquinamento delle acque dell’invaso di Suviana.
Le prime analisi nella fase emergenziale
Le azioni si sono concentrate dal primo momento sull’analisi dell’acqua presente all’interno della centrale (che si sviluppa per diverse decine di metri sotto il livello dell’acqua dell’invaso) per supportare l’attività dei Vigili del fuoco, a tutela della salute e sicurezza dei sommozzatori, e in alcuni punti esterni sulle acque del bacino.
Le prime analisi all’interno della centrale, effettuate a partire dal 10 aprile, avevano riscontrato elevati livelli di idrocarburi (C10-C40 n-esano), presenza di alcuni metalli (piombo, cadmio, cromo, antimonio, zinco, nichel, rame) in concentrazione significative per zinco, antimonio e piombo. Quest’ultimo risultava con valori al di sopra dello standard di qualità ambientale previsto dalla normativa vigente (D.Lgs n. 172/2015). Sono state inoltre riscontrate concentrazioni rilevanti per gli idrocarburi aromatici (BTX benzene-toluene-xileni).
Nei punti di campionamento esterni effettuati sulle acque del lago si è riscontrata la presenza di valori superiori ai limiti di quantificazione di idrocarburi, probabilmente correlabili alle prime fasi dell’incidente, mentre non sono state rilevate concentrazioni di metalli e BTX.
Le analisi dell’aria ambiente in prossimità della centrale e delle macerie prelevate dai Vigili del fuoco all’interno della centrale avevano escluso la presenza di fibre di amianto, che non è stato rilevato nemmeno nelle acque della centrale e del lago.
La fase post emergenza
Terminata la prima fase di emergenza con il ritrovamento dei dispersi coinvolti nell’incidente, l’attività di controllo e monitoraggio di Arpae continua a essere costante anche in questa fase post emergenza, in cui si sta pianificando lo svuotamento della centrale.
Per quanto riguarda la presenza di idrocarburi nelle acque del bacino, a oggi si evidenzia un netto progressivo miglioramento, con un un unico segnale di presenza nel punto di campionamento in superficie in centro lago.
Per i parametri chimici previsti ai sensi della normativa ambientale vigente (D.lgs. 152/06) per la classificazione dello stato di qualità dei corpi idrici, le analisi eseguite sui campioni effettuati nelle acque di Suviana, non hanno evidenziato scostamenti rispetto ai risultati delle serie storiche disponibili.
A oggi il bacino di Suviana ha una classificazione di qualità “buona” sia per lo stato chimico sia per lo stato ecologico ed è inoltre utilizzato per l’approvvigionamento idropotabile. È quindi importante che tutte le operazioni che saranno compiute nella centrale mantengano le buone condizioni ambientali delle acque.
I punti di monitoraggio
Il monitoraggio predisposto da Arpae interessa nello specifico i seguenti punti:
– l’interno della centrale (solo in fase emergenziale)
– in riva al lago in prossimità della centrale
– al centro del bacino
– in prossimità della diga di Suviana (punto di monitoraggio della rete regionale ambientale lacustre
– monitorato da Arpae e che quindi può contare su una serie storica di dati)
– il torrente Limentra a monte dell’invaso
– il torrente Limentra a valle dell’invaso
– il fiume Reno a valle della confluenza con il torrente Limentra a Lama di Reno