In tempi di siccità appaiono particolarmente significativi i numeri relativi alle perdite di rete degli acquedotti. Si tratta di quantità molto rilevanti che indicano la necessità, anche in questo campo, come in quello della depurazione, di effettuare investimenti importanti.
Nel capitolo “Acqua” del XII Rapporto Qualità dell’ambiente urbano. Edizione 2016 del Snpa, è presente uno specifico capitolo dedicato alle perdite di rete (dispersioni). La fonte delle informazioni è l’indagine Istat “Dati ambientali nelle città” 2016 in cui si analizzano i dati relativi al 2015.
Tra i 116 capoluoghi di provincia esaminati si registra una perdita di rete media per l’anno 2015 del 35,4%.
Le maggiori perdite, comunque tutte superiori al 60%, si verificano nelle città di Cosenza (76,9%), Frosinone (71,9%), Tempio Pausania (68,6%), Campobasso (67,2%), Iglesias (64,6%) e Potenza (63,8%).
Le minori perdite si registrano, invece nelle seguenti città: Macerata (6,6%), Fermo (11,0%), Udine (8,8%), Mantova (9,6%), Pordenone (9,8%), Monza (10,1%), Piacenza (11,7%), Reggio Emilia (11,8%).
Qui sotto, invece riproponiamo una infografica interattiva pubblicata da Infodata del Sole 24 ore, attraverso la quale è possibile visualizzare immediatamente la percentuale di perdita di acqua nelle medesime città.
questo é il risultato dell’ acquedotto lasciato in mani pubbliche, sono solo e pago 300 euro anno, in acque spa , quando era al comune si pagava 500 . 1000 anno,ed era controllato tutto.