Istituito un gruppo di lavoro che coinvolge Ispra e le Agenzie ambientali (Arpa/Appa); Snpa è un nuovo importante attore che può garantire un presidio esperto sui territori e che può rilanciare un’azione educativa integrata a supporto delle politiche di sostenibilità in attuazione degli obiettivi definiti dalla seconda Conferenza nazionale dell’educazione ambientale (22, 23 novembre 2016).
Dopo quasi un decennio di stasi, incertezza e difficoltà, qualcosa di nuovo e interessante sembra stia accadendo nell’ultimo anno in merito alla consapevolezza e alla capacità di progettare e agire sui problemi ambientali, a diversi livelli. Dalle strategie internazionali (Agenda 2030, COP 15 Parigi, strategia economia circolare UE), a quelle nazionali (Conferenza educazione ambientale, nascita del Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente), a quelle locali (le iniziative virtuose dei sindaci in campo energetico e gestione delle risorse).
Nell’ambito dell’associazionismo si palesa un nuovo protagonismo progettuale capace di supportare le innovazioni sociali ed economiche in atto (green society). Nel contesto delle imprese e organizzazioni il settore green economy in continua crescita ed evoluzione si mostra come possibile via di uscita dalla crisi.
In merito al ruolo delle Agenzie ambientali, la legge 132/2016 ha aggiornato il loro prezioso ruolo definendo funzioni e performance omogenee sul territorio nazionale, passando da una somma di Agenzie sui territori a una vera e propria rete che condivide modelli, strumenti e azioni. La stessa legge 132/2016 indica per la prima volta che l’educazione ambientale è uno dei compiti istituzionali del Sistema nazionale a rete per la protezione dell’ambiente e, pertanto, di Ispra e delle singole Agenzie (Art. 3 lettera g).
E’ in questa cornice che nei mesi scorsi il Consiglio nazionale del Snpa ha avviato la costituzione del gruppo di lavoro interagenziale sull’educazione ambientale e alla sostenibilità (EAS). Il Gdl ha cominciato a lavorare attivando alcune azioni propedeutiche (un report sulle attività, competenze, azioni in materia di educazione ambientale promosse dalle Agenzie in vista di un piano di miglioramento e consolidamento) e si è riunito per la prima volta il 3 ottobre 2017.
Innanzitutto c’è consapevolezza di poter svolgere un ruolo importante nel sistema nazionale dell’educazione ambientale (ovvero l’Infea) e che è stato attivato dallo Stato e dalle Regioni. In tal senso il GdL di Snpa attiverà contatti e collaborazioni con tutti i partner e gli stakeholder che hanno partecipato alla conferenza nazionale/Stati generali dell’educazione ambientale, per promuovere le strategie attraverso iniziative comuni. L’opportunità è quella di mettere in gioco il sapere scientifico esperto che producono le Agenzie ambientali e completare la filiera: dalla rilevazione dei dati, alla produzione di informazioni, al coinvolgimento attivo di giovani ed adulti nelle politiche di sostenibilità, a modelli educativi aderenti alle sfide tracciate dall’Agenda 2030 dell’Onu.
Altrettanto importante è puntualizzare il ruolo che l’educazione ambientale può e deve svolgere nel sistema delle Agenzie ambientali. Sarebbe riduttivo e inefficace se restasse un’appendice o una nicchia da sviluppare a latere delle altre funzioni. Deve altresì integrarsi pienamente, sintonizzarsi con il cambiamento strategico e organizzativo in atto, operare con le sue metodologie e strumenti per la soluzione dei principali problemi ambientali. Non basta più trasmettere informazioni, occorre promuovere ‘comunicazione di cittadinanza‘, educazione e partecipazione attiva. Questa è la ragione d’essere dell’educazione ambientale nelle Agenzie ambientali. Chiarita la missione occorrerà definire le funzioni e i servizi nazionali e regionali necessari, appropriati ed omogenei che le strutture dedicata delle Agenzie dovranno presidiare e gestire.
Dopo aver individuato strategia e funzioni, uno dei primi compiti del GdL EAS/Snpa sarà dotarsi a breve di un piano di azione poliennale e progettare e gestire le attività in coerenza con strategia e funzioni. Alcune cose indispensabili:
- linee guida per ottimizzare la redazione di programmi e progetti (in base alle metodologie appropriate e alle esperienze maggiormente significative per condividere il come si fa e il come si verifica l’efficacia delle azioni
- formazione a supporto (funzioni di rete, pianificazione e controllo di livello nazionale e regionale) in modalità project work
- progetti comuni tra gruppi di Agenzie; mutuo aiuto, trasferimento di buone pratiche, sia a livello metodologico che tematico
- legittimazione, riconoscibilità dei referenti e strutture dedicate all’EAS nelle Agenzie.
- prevedere per fine 2018 una conferenza nazionale dell’EAS del sistema agenziale.
In definitiva, potremmo essere all’inizio di un nuovo capitolo della storia dell’educazione ambientale e della storia delle agenzie di protezione dell’ambiente. Una sfida difficile, ma appassionante per tutti i collaboratori e i partner vecchi e nuovi dell’educazione alla sostenibilità. Vediamo se sapremo vincerla.
A cura di Sergio Sichenze (Arpa FVG) e Paolo Tamburini (Arpae Emilia-Romagna)
Coordinamento Gdl Educazione alla sostenibilità del Snpa
Articolo in corso di pubblicazione su .ECO l’educazione sostenibile
Altre risorse
- Nasce la carta di Roma sull’educazione ambientale e lo sviluppo sostenibile AmbienteInforma 1/12/2016
- Ecoscienza 2/2017, servizio Educazione e sostenibilità:
Educare creatori e custodi di un mondo migliore – Valeria Fedeli
Il valore dell’educazione diffusa e permanente – Sergio Sichenze
Quale educazione oggi? Le competenze-in-azione – Giovanni Borgarello
Snpa: un nuovo soggetto per l’educazione ambientale – Bernardo De Bernardinis
Il programma Infeas 2017/2019 in Emilia-Romagna – Paolo Tamburini
L’essere e il senso dell’educazione ambientale – Stefano Versari
La rete dei Ceas, un grande patrimonio di esperienze – Redazione Ecoscienza