L’intervento di Luca Marchesi nell’incontro con la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, tenutasi il 12 luglio 2018, sull’attuazione della legge 132/2016, con particolare riferimento ai Lepta.
“Innanzitutto desidero ringraziare il presidente Bonaccini e voi tutti per aver accolto la nostra richiesta e per averci dunque dato la possibilità di questo incontro sullo stato di attuazione della legge 132/2016 e sulla costruzione del SNPA; incontro in cui mi preme in particolare illustrarvi alcune opportunità e alcune questioni inerenti nello specifico le Agenzie delle Regioni e delle Province autonome.
Il presidente Stefano Laporta ha appena illustrato molto bene la natura del SNPA e le principali caratteristiche del nostro Sistema, in termine di funzioni e di dimensioni. Io aggiungo, in qualità di vicepresidente, eletto in rappresentanza delle componenti regionali, alcuni elementi specifici che mi sembrano di particolare interesse per la Conferenza.
La premessa generale a quello che dirò, dal punto di vista degli interessi e delle competenze delle Regioni, è che la legge 132/2016 istituisce il SNPA come “Sistema a Rete”, ovvero mettendo a sistema soggetti esistenti (ISPRA, le ARPA e le APPA) ed introducendo nell’ordinamento una serie di più forti meccanismi di raccordo a livello nazionale tra le ARPA/APPA, nonché facendo derivare i programmi di attività delle Agenzie in via prioritaria da indicazioni centrali, attraverso lo strumento dei LEPTA (Livelli Essenziali delle Prestazioni Tecniche Ambientali); e ciò pur senza modificare il sistema di finanziamento delle Agenzie (in carico alle Regioni) né la loro natura di Enti regionali.
La legge definisce altresì alcuni più forti meccanismi di coordinamento operativo tra le Agenzie, sia per quanto riguarda le attività da svolgere, sia per quanto riguarda le risorse e gli investimenti (a partire dai laboratori che si devono costituire in “rete nazionale”), con ciò sottolineando un’impostazione sussidiaria interregionale e rinviando a decreti attuativi (per la stesura nei quali è previsto l’intervento della Conferenza Stato Regioni) per l’individuazione dei centri di riferimento e delle forme di coordinamento tra le Agenzie.
È evidente che per rendere efficace tutto ciò è necessario sviluppare una visione forte e condivisa tra le Regioni, anche e specialmente per quanto riguarda l’allocazione delle risorse.
Da ultimo, ricordo che la legge 132/2016 introduce all’art. 13 anche un “parere vincolante del SNPA sugli atti tecnici del Governo in materia ambientale“, parere che può rappresentare per le Regioni un’ulteriore possibilità che si palesino allo Stato problemi e necessità del territorio, per certi versi con efficacia anche superiore a quanto consentono i percorsi di confronto esistenti o le “intese” da ricercare in Conferenza Stato Regioni.
Insomma, siamo di fronte a una grande opportunità: quella di costruire in Italia un sistema tecnico-scientifico “federato” di Autorità ambientali terze ed indipendenti, rafforzando il ruolo delle Regioni e delle loro Agenzie anche nella produzione normativa tecnica.
Per cogliere questa opportunità serve un lavoro accurato ed intenso, cui siamo tutti chiamati. Ci sono in particolare alcuni punti specifici che vorremmo porre, in questa delicata e importante fase attuativa, all’attenzione delle Regioni, punti su cui è necessario assumere le conseguenti determinazioni:
1. È necessario un immediato avvio dei tavoli di lavoro trilaterali Stato/Regioni/SNPA, per l’emanazione dei decreti attuativi della legge 132/2016 secondo logiche condivise e per il successivo monitoraggio dei percorsi.
I tavoli furono a suo tempo richiesti dal Presidente Bonaccini al Ministro Galletti, ma non si sono ancora costituiti.
Analoga richiesta abbiamo rivolto due giorni fa al Ministro per l’Ambiente Sergio Costa, sottolineando la complessità della governance del SNPA e la necessità di un confronto costante e positivo con le Regioni.
2. Ancora, è necessaria una lettura uniforme e condivisa, da parte delle Regioni, della manovra finanziaria dello Stato per il 2018, nella parte in cui “allenta” i vincoli assunzionali per le ARPA/APPA, con la conseguente condivisione di una linea comune delle Regioni sulla opportunità di destinare ulteriori risorse dei bilanci regionali alle ARPA per la costruzione del Sistema.
Il problema è particolarmente rilevante per le Regioni del Mezzogiorno, che scontano in taluni casi un certo ritardo nel completamento degli organici e nell’acquisizione di dotazioni anche tecnologiche per le ARPA.
In buona sostanza chiediamo che le Regioni individuino nei Bilanci regionali le risorse che consentano l’effettiva applicazione della norma e l’effettiva implementazione degli organici.
Il tema si riproporrà peraltro in occasione della Legge Finanziaria 2019, in cui l’esclusione da taluni vincoli di spesa dovrebbe essere riproposta e meglio precisata, risolvendo così anche alcuni dubbi interpretativi. Offriamo in tal senso fin d’ora la nostra disponibilità a supportare le Regioni nella stesura di una proposta specifica.
3. È infine necessario valutare l’opportunità di procedere in maniera il più possibile condivisa al recepimento, negli ordinamenti regionali, dei principi della L 132/2016, attraverso la revisione delle leggi regionali istitutive delle ARPA, revisione che è prevista dalla stessa legge 132. Ad oggi, solo poche Regioni italiane hanno proceduto ad attuare in maniera organica questa previsione.
È auspicabile che nell’esercizio dell’azione legislativa regionale tutte le Regioni recepiscano quanto prima negli ordinamenti i principi della legge 132/2016 e lo facciano in maniera il più possibile coordinata secondo una visione comune.
Questi, a nostro avviso, sono i temi principali. Su questi, come su altri, confermiamo la massima disponibilità a supportare come sempre le Regioni e la Conferenza.
Grazie per l’attenzione.”
Luca Marchesi
Direttore generale ARPA FVG
Vicepresidente SNPA
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