In seguito all’intensificarsi degli eventi bellici nell’est-Europa e le crescenti preoccupazioni per il rilascio di sostanze radioattive, le Agenzie ambientali italiane hanno intensificato i monitoraggi ordinari dei livelli di radioattività in aria. Tutti i rilievi finora eseguiti non hanno evidenziato alcun innalzamento rispetto ai valori di fondo naturale. Le attività vengono svolte in continuo e stretto rapporto con l’ISIN (Ispettorato Nazionale per la Sicurezza Nucleare e la Radioprotezione), che coordina gli interventi in caso di emergenza ed è punto di contatto per le Reti internazionali di allerta ECURIE e USIE. Il presidente Snpa Stefano Laporta, in qualità di coordinatore della consulta ISIN, ha partecipato nei giorni scorsi alla riunione straordinaria del Gruppo degli organismi regolatori europei nel campo della sicurezza nucleare (ENSREG), convocata per monitorare la situazione dopo il dispiegamento militare a Chernobyl ed i possibili rischi agli impianti nucleari.
A seguire, un riepilogo sintetico delle informazioni diffuse in queste ore dalle Agenzie sulla questione.
In Friuli Venezia Giulia, l’Arpa ha potenziato i controlli nella stazione di Udine, in particolare il monitoraggio in continuo della radiazione gamma in aria e quello delle polveri totali sospese (particolato atmosferico). Le misure dell’irraggiamento in aria sono pubblicate in continuo sul sito dell’Agenzia.
Arpa Piemonte ha disposto l’incremento della sensibilità analitica dei propri sistemi di monitoraggio della radioattività ambientale, a seguito delle notizie provenienti dall’Autorità di regolamentazione per la sicurezza nucleare ucraina. Sul territorio della regione Piemonte sono attive 29 stazioni di misura in tempo reale che inviano dati con cadenza oraria. Attualmente i livelli osservati sono del tutto nella norma e quindi non presentano alcuna variazione significativa rispetto al normale fondo ambientale naturale.
Anche Arpa Valle d’Aosta non ha rilevato dati anomali di radioattività. Nella regione sono attualmente in funzione 3 centraline cha monitorano in continuo i livelli di radioattività in aria e che sono sotto costante controllo da parte dei tecnici. L’Agenzia prosegue con il monitoraggio radiometrico nelle diverse matrici ambientali al fine di rilevare e segnalare, nel tempo più breve possibile, variazioni della radioattività presente in ambiente.
Anche in Veneto non si evidenzia alcun innalzamento della radioattività in aria rispetto ai valori di fondo naturale. L’Osservatorio agenti fisici di Arpa Veneto, che ordinariamente monitora la radioattività nelle stazioni di Verona e Belluno con analisi radiometriche di particolato atmosferico raccolto su filtro e dose gamma, dal 27 febbraio sta inviando i dati a ISIN. L’Agenzia prosegue con il monitoraggio ma non sono al momento previste ulteriori misure.
Pur in assenza di eventi rilevanti nell’immediato, anche il Centro regionale Radioprotezione – CRR di Arpa Lombardia sta collaborando, come richiesto da ISIN, con l’invio sistematico dei dati giornalieri di radioattività in aria. Ad oggi, dalle attività routinarie di controllo e monitoraggio della radioattività in aria, il CRR non ha riscontrato alcuna variazione significativa dei livelli di radioattività, come confermano anche i dati delle centraline automatiche per il controllo della dose gamma in aria, distribuite sul territorio regionale. A scopo puramente precauzionale, Arpa Lombardia in collaborazione con la Regione ha avviato alcune attività di verifica dei protocolli già disponibili per la gestione di questo tipo di eventi incidentali, per assicurare la massima e migliore risposta nel caso si evidenziasse un peggioramento della situazione in ambiente.
In Alto Adige, la rete di controllo della radioattività gestita dal Laboratorio analisi aria e radioprotezione di Appa Bolzano e composta da 6 stazioni di misura fisse, non registra alla data odierna valori anomali di radioattività. Tutti i dati giornalieri vengono inviati all’ISIN (Ispettorato Nazionale per la Sicurezza Nucleare e la Radioprotezione), come da richiesta, che è il punto di allerta nazionale.
Anche Arpa Liguria prosegue normalmente il monitoraggio, restando sempre in contatto con ISIN: fin qui non è stato rilevato nessun innalzamento della radioattività in aria rispetto ai valori del normale fondo ambientale naturale.
In Arpa Lazio prosegue l’ordinaria attività di monitoraggio della radioattività, con particolare attenzione alla matrice aria. In riferimento a tale matrice, l’Agenzia sta svolgendo le analisi del particolato e delle deposizioni.
Arpa Puglia, su richiesta dell’ISIN, sta rendendo disponibile sull’apposito database “Ucraina” (di ISIN) i dati relativi al particolato atmosferico ogni 7 giorni, anziché, come avveniva in precedenza sul vecchio database, ogni 20 giorni. Dai monitoraggi, al momento, non risultano anomalie.