Il Consiglio di Amministrazione dell’Ispra ha deliberato la nomina, su proposta del presidente, del direttore generale nella persona di Alessandro Bratti. I saluti e gli auguri di AssoArpa e Arpae.
In merito alla decisione del Consiglio di Amministrazione dell’Ispra, AssoArpa ha espresso, per il tramite del suo presidente Luca Marchesi, il più vivo apprezzamento per la scelta di un “professionista di altissimo profilo scientifico e manageriale, dall’esperienza specifica maturata anche all’interno dello stesso Sistema nazionale e, in particolare, della sua componente territoriale, in qualità di direttore generale di una importante Agenzia regionale.”
Bratti ha infatti diretto per alcuni anni l’Agenzia ambientale dell’Emilia-Romagna; anche Giuseppe Bortone – attuale direttore generale di Arpae, che ha lavorato con Bratti su diversi fronti nel corso degli anni – esprime soddisfazione e gli augura il successo in questa nuova sfida (vai a anteprima Ecoscienza 5/2017).
Intervistato dall’agenzia d’informazione Dire a Ecomondo a Rimini, spiega di essere “felice di questa nomina che deve essere ancora formalizzata”. Bratti deve infatti dimettersi da parlamentare.” Insomma “l’iter non è completato, ma la nomina fatta dal cda mi rende particolarmente orgoglioso e mi fa tornare in un ambito che conosco abbastanza bene”, quello delle Agenzie ambientali.
Prima di intraprendere la carriera parlamentare, infatti, Bratti è stato per due anni e mezzo direttore dell’Arpa Emilia-Romagna. Sulla riforma delle Agenzie ambientali, “di cui Ispra è un perno fondamentale, è stato fatto un buon lavoro”, sottolinea poi il neodirettore.
Dunque la sfida si annuncia per Bratti “interessante e molto impegnativa”. Infatti “c’è un patrimonio tecnico e scientifico di primo livello” che va messo a frutto “ancora di più”. Gli ambiti di intervento, rimarca, sono “tantissimi, ci sono da fare delle scelte, parlare, capire, ascoltare”. Sono “tante – aggiunge – le situazioni in cui è necessario che il sistema tecnico-pubblico abbia un confronto continuo con il sistema delle imprese, è un reciproco valore aggiunto”.
Tuttavia “non significa che uno non debba fare il proprio mestiere”. Quindi, conclude, “confronto spasmodico sui temi tecnici, sulle modalità autorizzative tra pubblico e privato. E poi ognuno faccia bene il suo mestiere”.
Sul sito Web di Dire il video con l’intervista ad Alessandro Bratti.