Potenziare gli strumenti a disposizione per garantire un presidio sempre più adeguato nella relazione ambiente-salute: è questo l’obiettivo del finanziamento a favore del Sistema nazionale di protezione dell’ambiente (Snpa) nell’ambito del Piano nazionale investimenti complementari (piano operativo Salute, ambiente, biodiversità e clima), che integra con risorse nazionali gli interventi del Pnrr.
Si tratta di interventi per potenziare le attività di Ispra – l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale – e delle Agenzie ambientali di Regioni e Province autonome, con particolare riferimento alla valutazione dell’esposizione alle pressioni ambientali (reti di monitoraggio, laboratori, attrezzature, strumentazioni e dotazioni tecnologiche), per un importo complessivo di 51,49 milioni di euro (prima quota di un importo complessivo di oltre 122 milioni di euro per interventi in programma fino al 2026). Il Snpa potenzia in questo modo la propria risposta alle esigenze di sviluppo sostenibile e l’attenzione alle politiche della salute e del benessere.
Tra gli interventi previsti, che consentiranno un importante ammodernamento delle strutture Snpa, la maggior parte riguarda il potenziamento delle reti di monitoraggio (relativamente alla qualità dell’aria, alle acque, ai campi elettromagnetici con particolare attenzione alla tecnologia 5G) e il potenziamento delle attività di laboratorio (con l’acquisto di nuova strumentazione e la possibilità di ricerca di un maggior numero di inquinanti). Molti progetti si configurano in chiave di forte innovazione e alta specializzazione, ad esempio nel campo della biologia e biotecnologia molecolare, della tossicologia e della tossicogenomica per una migliore valutazione dei rischi, nell’utilizzo di sistemi di intelligenza artificiale e machine learning, nell’analisi delle microplastiche.
Il quadro complessivo degli interventi, predisposto da AssoArpa e quindi integrato e presentato dalla presidenza Snpa, è stato approvato dal Comitato di coordinamento strategico del Piano operativo e dal Team tecnico-scientifico e di gestione, entrambi coordinati dall’Istituto superiore di sanità.
vorrei far notare che il fabbisogno principale delle Agenzie e quindi SNPA è attualmente il personale: mancano le persone; molti se ne sono andati in pensione o andranno in pensione e non trasmetteranno le conoscenze a nessuno perché non c’è nessuno a cui trasmetterle. Per fare davvero “innovazione e alta specializzazione” occorrono le persone oltre agli strumenti, e attualmente (almeno per quanto ne so io) tutto il personale esistente non riesce a riparare ai compiti istituzionali obbligatori, altro che “innovazione e alta specializzazione”, belle parole ma rischiano di rimanere tali.
mi piacerebbe sottolineare che nel Sistema nazionale di prevenzione della salute dai rischi ambientali e climatici, previsto dal recente PNRR, non rientrano le Arpa. Non è una decisione secondaria, anche perchè questa esclusione dalle attività di prevenzione, comporta il mancato stanziamento di fondi da parte del ministero della salute. SNPA cosa pensa di questa decisione?