La primavera è la stagione in cui la concentrazione dei pollini allergenici aerodispersi diventa più consistente e in cui si osserva la massima varietà di specie.
In questa stagione i soggetti allergici cominciano a mostrare la sintomatologia più rilevante, con oculorinite, raffreddore, fino ad arrivare, nei casi più gravi, a episodi di asma bronchiale. I pazienti già al corrente delle proprie allergie, nella maggior parte dei casi, sono in grado di autogestire i propri sintomi e utilizzano le terapie adeguate, normalmente già prescritte dai medici curanti.
Queste problematiche, se non trattate preventivamente con immunoterapia desensibilizzante, possono assumere un certo rilievo e indurre i soggetti che presentino questi sintomi per la prima volta a rivolgersi ai medici di base, allergologi, farmacie e anche al pronto soccorso nei casi più gravi.
Queste considerazioni rivestono una notevole rilevanza dal momento che le patologie allergiche sono tra le principali patologie croniche che interessano la popolazione europea e che il 15% ÷20% di tali pazienti soffre di allergie con manifestazioni patologiche gravi e si stima che l’asma allergico colpisca il 5%÷12% della popolazione europea (dati forniti dal Ministero della Salute, aggiornati al 2017).
In considerazione del particolare momento in cui tutto il sistema sanitario è impegnato nell’affrontare emergenza COVID 19, è ancor più da scongiurare il ricorso ad accessi in Ospedale o in pronto soccorso per questo genere di problemi e anche le richieste di interventi dei medici di base rischiano di aggravare una situazione già critica a livello assistenziale.
È pertanto evidente l’importanza di conoscere con precisione e tempestività quali e quanti pollini ci sono nell’aria e ciò è possibile grazie al monitoraggio aerobiologico che viene svolto, costantemente, su tutto il territorio nazionale. A occuparsene in Italia è POLLnet, la rete per il monitoraggio aerobiologico del Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente (SNPA). POLLnet fornisce da anni i dati di concentrazione pollinica giornaliera attraverso bollettini settimanali consultabili sul suo sito (e sulle pagine tematiche delle diverse agenzie aderenti alla rete).
In questi giorni, le agenzie ambientali regionali e provinciali e ISPRA stanno compiendo ogni sforzo per garantire il funzionamento di tutti i servizi essenziali e ritenuti utili alla collettività. Tra questi rientrano anche le attività delle stazioni di monitoraggio pollinico, che in quasi ogni regione sono rimaste attive, con l’eccezione dei casi in cui i campionatori siano posizionati in strutture ospedaliere attualmente non accessibili, o quando gli operatori addetti alle letture siano stati messi a disposizione come personale di supporto per le attività di analisi dei laboratori della Sanità Ospedaliera.
Attualmente alla rete POLLnet partecipano, con 61 stazioni di monitoraggio, 19 delle 21 Agenzie costituenti il Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente. In ciascuna stazione, per tutto l’anno solare, vengono monitorati i livelli in atmosfera e le tendenze a breve termine dei principali pollini allergenici e spore fungine presenti in Italia.
L’informazione aerobiologica può essere di supporto agli allergologi, nel dare conferma di diagnosi di allergia e contenere gli effetti con la corretta prescrizione dei farmaci, e ai pazienti allergici già conclamati per gestire la propria patologia.
I bollettini, oltre a riportare le concentrazioni rilevate sono corredati di stime previsionali, in alcuni casi anche accessibili da app come Allergymonitor®, che permettono al medico di seguire i pazienti da casa correlando l’andamento delle concentrazioni polliniche presenti in una data area con l’evolversi della sintomatologia del singolo paziente residente nella medesima area.
In questo periodo, in Italia, la presenza in aria dei pollini è abbastanza in linea con la stagione, anche se l’inverno mite ha anticipato alcune fioriture.
Nel Nord Italia sta finendo la stagione pollinica del nocciolo, del pioppo e dell’olmo, mentre stanno iniziando a manifestarsi il frassino, il carpino, il platano e la betulla. Al Centro e in Sardegna aumentano le Urticaceae in linea con la media del periodo e il cipresso con valori in linea o marcatamente inferiori al dato medio a seconda delle zone; le Moraceae sono in anticipo di circa 10 giorni. Al Sud sta terminando il cipresso, mentre le graminacee e l’ortica sono pronte a iniziare la loro fase di pollinazione.
Essendo l’Italia un paese molto eterogeneo dal punto di vista climatico non è possibile, in questa sede, entrare maggiormente in dettaglio rispetto alla situazione degli andamenti pollinici, ma è possibile consultarli singolarmente, in base alle zone di residenza, all’indirizzo http://www.pollnet.it/.
Per avere un’idea della previsione di quali specie emetteranno pollini allergenici nel prossimo periodo è inoltre possibile visionare, nelle sezioni regionali del sito della rete, i calendari pollinici delle singole stazioni, ottenuti con una media decennale di dati giornalieri.
In generale, considerando il momento di criticità non solo dovuto alla dispersione pollinica, la raccomandazione per tutti i cittadini è di restare in casa. Sui soggetti allergici, in particolare, questo sortirà un ulteriore beneficio in quanto eviterà loro l’esposizione ai pollini, da sempre il modo migliore per curare, o meglio prevenire, i sintomi allergici.
A cura di POLLnet, la rete per il monitoraggio aerobiologico del Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente
INFORMAZIONI UTILI
- POLLNET
- Ministero della salute
- Federasmallergie
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