POLLnet all’11th International Congress on Aerobiology

Dal 3 al 7 settembre 2018 si è svolto a Parma l’11° Congresso internazionale di aerobiologia, al quale la rete POLLnet ha partecipato attivamente portando dei propri studi.

La rete, in particolare, ha presentando due comunicazioni.

La prima, dal titolo The method of the Italian Network POLLnet for counting and evaluating the concentration of airborne particles in a daily sample, mostrava i risultati di un duplice studio, su base sia statistica che probabilistica, condotto da operatori della rete, coordinato da Arpa FVG e validato dal Servizio Metrologico di ISPRA. Obiettivo dello studio era valutare il migliore approccio metodologico, adatto a stimare la concentrazione dei vari tipi di polline in atmosfera, minimizzando il rischio di sottostimare particelle poco abbondanti.
Anche attraverso questo lavoro, è stato perfezionato un metodo condiviso, che permette di ottenere sui pollini dati affidabili ed omogenei.

Il secondo intervento, dal titolo The Italian network POLLnet: the database as a background to detect airborne pollen trends and investigate climate change effects, mirava ad evidenziare, appunto, l’importanza della disponibilità di dati pollinici affidabili ed omogenei grazie all’adozione di protocolli di monitoraggio condivisi; tali dati sono la premessa indispensabile per poter analizzare come cambia la stagionalità dei pollini in risposta ai cambiamenti climatici. Analizzando i principali taxa ad interesse allergologico si è evidenziato per alcuni una tendenza all’anticipo della data di inizio in modo univoco, in tutte le stazioni del centro-nord Italia che hanno partecipato all’indagine.

Gli operatori di Arpa Valle d’Aosta, Arpa Sardegna, Arpa Emilia-Romagna, dell’Appa Bolzano e della Fondazione E. Mach di Trento hanno poi contribuito all’evento con alcuni interventi orali e poster, presentati di seguito, che illustravano i risultati di studi indipendenti svolti nelle rispettive aree di competenza.

Scopo di questo studio è investigare alcuni punti critici del campionamento, come la posizione dei campionatori (a diverse altezze dal suolo e in siti diversi, all’interno di in un range di 4 km) e la tipologia di nastro di campionamento, e comprenderne il relativo contributo all’incertezza totale associata ai dati di concentrazione pollinica giornaliera.

Lo studio confronta lo spettro pollinico di due mieli millefiori prodotti in centro città di Bolzano nel 1995 e 1996 con quello noto dei mieli prodotti in Alto Adige. I campioni analizzati presentano un’alta percentuale di castagno, inoltre sono stati individuati ailanto, salice, acero e ippocastano come fonte nettarifera rilevante.  Lo spettro pollinico presenta un’alta diversità, comprende infatti un elevato numero di specie ornamentali ma anche elementi tipici del territorio.

Lo studio ha lo scopo di comparare i risultati di tre anni (2015-2017) di campionamenti aerobiologici  effettuati in due diverse aree della città di Sassari. L’indagine ha riguardato le concentrazioni di 20 taxa pollinici più importanti dal punto di vista allergologico e di diffusione nel territorio. L’analisi ha  evidenziato una forte correlazione positiva tra i dati delle due aree e la presenza di differenze statisticamente significative per alcune famiglie.

Lo studio analizza la presenza e la quantità delle spore di Alternaria rilevate nelle stazioni di monitoraggio aerobiologico dell’Emilia-Romagna nel periodo 1999-2017. Sono considerati anche i trend più rilevanti della stagione di Alternaria, che mostrano un prevalente allungamento della stagione, ma segnali meno omogenei sulla quantità delle spore.

  • Pollen and climate change: is the signal more evident in the natural environment? A case study in the Alps (Province f Trento, Northern Italy) (di Cristofolini F., Gottardini E., Salvadori M., Zottele F.)

Partendo dai dati aerobiologici raccolti presso 9 stazioni afferenti alla rete  POLLnet, lo studio mira ad indagare i trend della stagione pollinica ed il ruolo delle variabili meteorologiche.  I pollini sono infatti considerati buoni indicatori dei cambiamenti climatici. L’indagine ha  considerato 12 taxa sia arborei che erbacei nell’intervallo temporale 2000-2016; i primi risultati mostrano una tendenza all’anticipo della data di inizio di pollinazione risultata per 4 taxa omogenea in tutte le stazioni e statisticamente significativa. Tra i predittori climatici emerge il ruolo delle temperature.

L’analisi riguarda i segnali di cambiamento relativi alla presenza in atmosfera dei principali pollini di interesse allergologico in Emilia-Romagna nel periodo 1991-2017. I risultati mostrano una tendenza all’anticipo per la data di inizio e di picco della stagione pollinica; per la quantità prevale la decrescita per i taxa erbacei, mentre diversi taxa arborei mostrano un aumento.

E’ stato condotto un duplice studio, su base sia statistica che probabilistica, per valutare l’approccio metodologico più adatto a stimare la concentrazione dei vari tipi di polline in atmosfera, minimizzando il rischio di sottostimare particelle poco abbondanti.

Autori:

  • Edith Bucher, Appa Bolzano
  • Elena Gottardini Fondazione Mach, Trento
  • Fabiana Cristofolini, Fondazione Mach, Trento
  • Francesca Borney, Arpa Valle d’Aosta
  • Francesca Tassan-Mazzocco, Arpa Friuli Venezia Giulia
  • Ilaria Peana, Arpa Sardegna,
  • Nicole Martinet, Arpa Valle d’Aosta
  • Stefano Marchesi, Arpa Emilia-Romagna

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