Come comunicare le tematiche ambientali? Come far comprendere al meglio le conoscenze scientifiche? Quali equilibri trovare per far arrivare al pubblico argomenti complessi? Come affrontare le sfide della sostenibilità, della transizione ecologica ed energetica, del cambiamento climatico?
Queste le domande da cui è partito l’evento “Comunicare l’ambiente”, promosso da Snpa nell’ambito del Festival delle scienze di Roma, che si è tenuto all’Auditorium Parco della musica il 19 aprile 2023.
Si tratta del secondo evento preparatorio alla Conferenza nazionale Snpa, in programma nei prossimi mesi, dopo quello del 9 novembre 2022 a Ecomondo sul tema della crisi energetica.
La giornata ha visto un proficuo dibattito con giornalisti, divulgatori e comunicatori in cui il Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente si è messo in ascolto e in dialogo con il mondo dell’informazione e della comunicazione ambientale.
Come ha detto nell’introduzione alla giornata il presidente di Ispra e di Snpa, Stefano Laporta, “dobbiamo cercare linguaggi e parole attraverso cui far conoscere i dati e i risultati degli studi e delle ricerche che il Sistema produce quotidianamente, per tenere alta l’attenzione su temi che saranno sempre più presenti nel dibattito pubblico”.
La giornata si è sviluppata in quattro sessioni: Tradurre la scienza; Cambiamenti climatici, rischi ed emergenze; Obiettivo sostenibilità; Biodiversità, fauna ed ecosistemi. Ognuna di queste è stata introdotta da alcuni contributi video realizzati per l’occasione dal premio Nobel per la Fisica Giorgio Parisi, dal capo Dipartimento della Protezione civile Fabrizio Curcio, dal presidente della Fondazione Sviluppo Sostenibile Edo Ronchi e dal direttore Ente Parco Nazionale Gran Paradiso Bruno Bassano.
In collegamento da Torino, Luca Mercalli ha parlato del rapporto di sintesi Ipcc sui cambiamenti climatici, pubblicato di recente, rivolgendo un appello ai giornalisti e comunicatori presenti: è sempre necessario – ha chiesto il climatologo nonché popolare divulgatore scientifico – comprimere in pochi minuti i messaggi su quella che è a tutti gli effetti la sfida principale in cui è impegnata l’umanità? oppure è giusto cambiare modello comunicativo, e sui media dedicare tutto il tempo che questo allarme merita?
A portare i saluti dell’Ordine dei giornalisti, che ha contribuito a organizzare l’evento, il presidente Odg Lazio Guido D’Ubaldo, il quale ha ricordato la necessità, propugnata anche dalla Carta deontologica del giornalismo scientifico (Manifesto di Piacenza), di inserire nelle redazioni la figura del giornalista scientifico, ma anche le difficoltà nell’applicazione di questo principio. Tra i giornalisti intervenuti, Giorgio Pacifici, caposervizio della redazione scientifica del Tg2, ha raccontato le difficoltà quotidiane nell’inserire il discorso scientifico all’interno dei formati dei notiziari televisivi.
L’intermediazione tra scienza e la società, l’esigenza di correttezza, l’urgenza dei messaggi da far arrivare a tutti, l’evoluzione del linguaggio con cui presentare i dati scientifici, gli strumenti per affrontare da un lato gli eventi di cronaca e dall’altro i grandi temi ambientali che arrivano a interessare l’intero pianeta e l’intera specie umana: questi sono solo alcuni dei nodi che l’evento ha affrontato.
Il Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente si pone come interlocutore qualificato del sistema dei media e contribuisce con le proprie attività a fornire dati e informazioni essenziali, a far capire i fenomeni e a promuovere comportamenti consapevoli nella direzione della sostenibilità.
Guarda la registrazione integrale dell’evento “Comunicare l’ambiente”
I quattro video introduttivi delle sessioni