Ispra e molte agenzie ambientali hanno verificato attraverso i risultati del monitoraggio della qualità dell’aria gli effetti del lockdown, che sono stati decisamente significativi in termini di riduzione degli inquinanti presenti nelle nostre città.
Questa esperienza collettiva dovuta all’emergenza sanitaria, oltre ad avere riflessi di carattere organizzativo rilevanti, che dovranno essere oggetto di riflessioni e approfondimenti, ha sicuramente avuto anche una ricaduta di carattere ambientale, che, naturalmente, interessa molto Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente.
Infatti negli ultimi mesi anche gran parte del personale degli enti che compongono il Sistema (ISPRA, ARPA, APPA) ha continuato ad assicurare il proprio impegno lavorativo a distanza (smartworking e telelavoro), come risulta anche dalla rilevazione pubblicata sulle pagine di AmbienteInforma Emergenza CoViD-19, lavoro agile e in presenza per il SNPA.
Molti di coloro che hanno lavorato da casa in questi mesi normalmente si recano presso le sedi in cui prestano servizio con mezzi propri (auto, moto, ciclomotori) che producono emissioni inquinanti.
Il mobility manager Ispra e la rete dei comunicatori SNPA hanno pensato di cercare di stimare qual è stato il contributo che i dipendenti del Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente hanno dato a questa riduzione delle emissioni.
Per questo hanno inviato proprio oggi 5 giugno, in concomitanza con la Giornata mondiale dell’ambiente, un brevissimo questionario anonimo al personale di ISPRA e delle ARPA/APPA.
Più saranno coloro che risponderanno e più significativi, ovviamente, saranno i dati che riusciremmo a rilevare e poi a diffondere. Dopo le prime otto ore dall’invio hanno già risposto più di mille persone.