Anticipiamo, in sintesi i dati, già pubblicati nell’aprile scorso nella sezione dati ambientali del sito istituzionale di ARPAT, sulla qualità delle acque di balneazione, sia marine che interne, nella nostra regione. Da aprile a settembre, ogni anno, ARPAT controlla, mensilmente, tutte le acque di balneazione, prendendo in esame due parametri microbiologici: Escherichia coli ed enterococchi intestinali con finalità igienico sanitaria, ovvero di tutela della salute dei bagnanti.
Nel 2021 il 96% delle aree e quasi il 99% dei Km di costa controllati sono risultati in classe eccellente. Il monitoraggio mette in evidenza che
- circa 594 km di costa, su 600 complessivi, risultano in classe eccellente
- 264 aree su 275 sono in classe eccellente, 10 in classe buona e un’area in classe scarsa.
Nella peggiore classe, “scarsa”, finiscono le acque adiacenti ad un tratto di costa nella provincia di Livorno, “Rio Felciaio”. Quest’area denota, da anni, problemi di inquinamento, dovuti, quasi sicuramente, agli apporti di acque reflue non trattate provenienti dal Rio stesso, tanto che, dal 2020, è sottoposta ad un divieto temporaneo per l’intera stagione balneare e la qualità delle acque in quel tratto costiero oscilla continuamente tra “scarsa” (2016 e 2019) e “sufficiente” (2017-18 e 2020). Nel 2021, in realtà, non si sono avuti casi di contaminazione, il peggioramento di classe è stato determinato solo da un minor numero di prelievi (7) rispetto al 2017 (11), anno non preso in considerazione nella nuova classificazione, con un conseguente maggior “peso” dei valori fuori norma sui dati totali del quadriennio 2018-21 (33) rispetto a quelli del 2017-20 (38).
Nel complesso, raffrontando i dati 2021 con quelli dell’anno precedente, emerge un lieve peggioramento delle acque di balneazione nella nostra regione. Bisogna, però, subito precisare che la maggiore parte dei casi di contaminazione delle acque di balneazione (15 su 19), nel 2021, si è avuta nei primi mesi di controlli, tra aprile e maggio, quando le precipitazioni sono abitualmente più intense e diffuse: le piogge interferiscono, infatti, con la qualità delle acque di balneazione per problematiche strutturali del sistema di collettamento e depurazione delle acque reflue. A ciò si aggiungono episodi di rotture e/o malfunzionamenti del sistema di collettamento, come accaduto più volte nella costa di Piombino-San Vincenzo con 7 ordinanze di divieto preventivo di balneazione.
In tutti questi casi, le criticità sono ben note da tempo e occorre che tutti i soggetti (Comuni, gestori del servizio idrico, consorzi di bonifica, ecc.) si attivino per risolvere le carenze e per prevenire o limitare i rischi per la salute pubblica.
Per quanto riguarda la situazione per singola provincia toscana, dal monitoraggio emerge che in quella di
- Massa-Carrara, si è passati da 16 aree in classe eccellente (2020) a 15 (2021)
- Lucca, si è passati da 20 aree in classe eccellente (2020) a 17 (2021)
- Livorno, si è passati da 138 aree in classe eccellente (2020) a 136 (2021)
- Grosseto, si è passati da 79 aree in classe eccellente (2020) a 78 (2021).
In Versilia (LU), le aree con un peggioramento, ancora una volta, risultano quelle interessate dalla foce dei piccoli corsi d’acqua (“Foce Fosso dell’Abate”, “Foce fosso Fiumetto”, “Fiumetto Nord” e “Fiumetto Sud”), da sempre quelle con maggiori criticità.
Stazionaria, invece, la situazione nella provincia di Pisa e Firenze (lago di Bilancino e laghetti Renai), dove tutte le aree sono risultate in classe “eccellente” (100%).
Per quanto attiene, infine, ai tratti con divieto permanente di balneazione per motivi di inquinamento, 11 in totale, viene confermata, nel 2021, la situazione già evidenziata negli anni precedenti, con circa un terzo dei campioni (22 su 67 totali) con valori al di fuori dei limiti normativi, anche se in leggero miglioramento rispetto a quanto rilevato nel 2020 (37%).
Le situazioni peggiori, come sempre, sono quelle alla foce della fossa Maestra (Carrara) e presso il torrente Magliano (Massa), nei quali si è rilevato il 100% dei prelievi non conforme, segue la foce del torrente Parmignola (Carrara) con i 2/3 dei prelievi fuori norma.
Per maggiori informazioni, consulta il rapporto ARPAT “Il controllo delle acque di balneazione”